Ieri... oggi, è già domani - 10 marzo 2022, 06:00

Il Cielo

Riecco il cielo. Dolce, calmo, forse un po' titubante, ma vero. Nubi in giro non ne vedo

Il Cielo

Riecco il cielo. Dolce, calmo, forse un po' titubante, ma vero. Nubi in giro non ne vedo. C'è il tocco dell'anima....ci sono i sospiri e i sotterfugi dell'inverno che fanno ressa a volere evadere dalle rigide giornate passate. Poi, quell'abbraccio di nubi che ferma i raggi di un sole melanconico che tarda a far da padrone, nell'armonia della natura. Marzo è così ...una donna voluttuosa, un bimbo capriccioso, un tocco di luce, funestato da un impellente e strano buio.

Ci si sente laconico e un po' sereno. Di quelli che parlano poco, ma immagazzinano l'emozione. Ce n'è d'avanzo per guardare, quel cielo e sospirarlo quasi con frenesia. C'è la Seconda Edizione di "ul Giusepèn"....chi l'avrebbe detto? Cinquemila copie in 5 mesi (dal 26 settembre scorso, giorno di uscita in Libreria Boragno di un libro senza presentazione, senza titoli roboanti.... addirittura senza pretese, da parte di chi oscillava coi pretesti, adducendo che di Bustocchi (ormai - parola che aborro a questo punto) oggi, non ne esistono più. Poi, il "coraggio di essere coraggioso" (Manzoni) e verità dentro la voglia di esserci, di manifestare l'amore per la città, le sue Tradizioni, i suoi Vecchi e lo dico con assoluto rispetto; che hanno fatto grande a suon di sacrifici, Busto Arsizio.

Smentiti anche gli "uccellacci" e le "fattucchiere" che ipotizzavano un  flop tremendo, tirando in ballo l'esperienza, il "così va il mondo", o idiosincrasie nei confronti di chi crede in qualcosa. Sta di fatto che "ul Giusepèn" si prospetta al "mondo" con la dicitura magica "seconda edizione"; non con una fascetta che perlopiù giustifica i "resti di magazzino", ma con la dicitura stampata in copertina. Il che significa ....stampa nuova, edizione nuova, testimonianza del riscontro dei Lettori che apprezzano questo "Dialetto Bustocco da strada" frutto di un meticoloso lavoro di ricerca.

Fatto è che i "soloni", coloro che pensano di sapere, chi ha ereditato il Dialetto, senza viverlo, si erano posti al margine del Bustocco, testimoniando una parlata amorfa, invisibile, tratta da qualche vocabolo cucito in un Vocabolario....invece ha ragione Giusepèn "ul to dialettu, l'è giustu....a genti la oei saè" (il tuo Dialetto è giusto....la gente di Busto Arsizio, vuole sapere). Eccolo allora il libro "cucito sul cuore" che fa onore proprio ai nostri nonni per il loro attaccamento alla città.... la loro volontà espressa nel lavoro, il grazie che a loro è dovuto.... ed ecco la "chiave" per un successo che fa onore a Busto Arsizio. Chi millanta questo "Dialetto da strada"  non è un "Bustocco nativo e lavativo" e non mi va più di spiegarne il significato. Gratitudine a chi ha predisposto l'attuale società...chi ha fatto diventare Busto Arsizio la SESTA città Lombarda, grande in tutto e PRIMA città non Provincia della Lombardia.

Ho già indicato nella Prima Edizione di "ul Giusepèn" i traguardi raggiunti da Busto Arsizio. Non li citano i detrattori, ma inconfutabilmente l'85% del Pil della Provincia di Varese è determinato dalla ricchezza prodotta dal sud-Provincia, vale a dire Busto Arsizio insieme agli 8 Comuni del Medio Olona.

Non mi stancherò mai di difendere la mia città, per quanto mi ha dato; per quanto mi offre... spero, per quanto saprà fornirmi in qualità e in quantità. Aborro solo coloro che ... non ostante tutto, non amano la città e scovano "spiriti maligni" inusuali, che si manifestano altrove e non solo qui.

Vige un detto a Busto Arsizio che metto subito in Italiano: "a Busto vince il primo; gli altri sono solo  palliativi o volgari imitazioni" ....l'Informazione, per esempio....40 anni di onorata presenza, il valore di una Provincia, salvaguardata dall'Aeroporto di Malpensa, nato con il nome Aeroporto di Busto Arsizio. Ora, "ul Giusepèn" Seconda Edizione...."chi chiu felice emmè?" (chi più felice di me?) ....l'ha detto Eduardo...uno che di Commedie e di attaccamento a casa, ne sa tantissimo. Sotto il cielo armonioso di Busto Arsizio.

Gialuigi Marcora

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