Busto Arsizio - 09 marzo 2022, 20:54

I bimbi ucraini in Comune a Busto. Poi la commissione si divide sulla condanna alla Russia

Due bambini accompagnati da don Giuseppe Tedesco sono stati in municipio in apertura della commissione in cui si è poi discusso anche di Ucraina. Con toni accesi e distinguo: «Riferimenti politici e alla condanna della Russia non mi consentono di votare le mozioni», ha detto Sabba (Lista civica Antonelli). Berutti (Pd): «Scioccata da certi interventi»

I bimbi ucraini in Comune a Busto. Poi la commissione si divide sulla condanna alla Russia

La prima commissione a porte aperte dopo due anni ha visto la partecipazione di un pubblico speciale. La seduta si è infatti aperta con la “visita” del parroco di San Giuseppe, don Giuseppe Tedesco, insieme e due bambini ucraini portati a Busto nei giorni scorsi proprio dal sacerdote.

Nel corso della riunione, tra l’altro, si è parlato anche della guerra, per via delle mozioni presentate dai gruppi del Partito Democratico e di Popolo, Riforme e Libertà, entrambe incentrare sulla condanna da parte dell’assise dell’intervento armato della Russia e sugli aiuti alle popolazioni colpite. E i toni non sono stati distesi.

La visita dei bambini

Prima dell’inizio dei lavori, la presidente del Consiglio comunale Laura Rogora e il sindaco Emanuele Antonelli hanno scherzato con i due piccoli ucraini, che erano già stati ospitati più volte in passato a Busto per i risanamenti terapeutici per chi vive nella zona di Chernobyl. I bambini, tifosissimi dell’Inter, hanno apprezzato particolarmente la sciarpa nerazzurra presente nell’ufficio della presidente dell’assise. Vano il tentativo del primo cittadino di “convertire” alla fede milanista i bambini, che ieri non si sono persi la bella (ma sfortunata) partita dell’Inter con il Liverpool.

«Loro sono qui con una sorella più piccola, una sorella di 14 anni e hanno due sorelle maggiorenni – ha spiegato don Giuseppe –. Il loro papà è un prete ortodosso. Lui è rimasto lì, anche se per motivi di salute avrebbe potuto lasciare il paese. Non può fare la guerra, ma si sta prendendo dei rischi enormi facendo la spola con la macchina con tutte le persone che può per salvare dalla loro cittadina, che è stata bombardata. Questo papà è un eroe».

La commissione si divide

Quando il sacerdote e i bambini hanno lasciato la sala consiliare, è iniziata l’analisi delle mozioni. Il sindaco e l’assessore ai Servizi sociali Paola Reguzzoni hanno riepilogato gli interventi attuati dall’amministrazione, insieme alle associazioni e ai cittadini che nei giorni scorsi si sono mobilitati.

Poi, la discussione si è accesa. Luca Folegani, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha affermato che «è ovvio che chiunque condanna un attacco bellico. Mi sembra una strumentalizzazione usare un marchio politico per condannare un attacco». E, rivolgendosi alla minoranza, ha invitato a «fare una telefonata ai vostri rappresentanti al governo, chiedendo che anche l’Italia possa, magari, giocare un ruolo in questa crisi».

Dalla Lista civica per Antonelli sindaco, il capogruppo Marco Lanza ha premesso che «la guerra va condannata sempre e comunque. Ma l’amministrazione sta già facendo tutto ciò che viene chiesto nelle mozioni», invitando pertanto a trasformare l’intervento in una raccomandazione.
Matteo Sabba, invece, ha affermato che i «riferimenti politici e all’invasione e alla condanna alla Russia non mi consentono di votare le mozioni». Per poi aggiungere: «Con che coraggio si chiede di condannare qualsiasi nazione», citando gli interventi della Nato, la strage di Odessa e dicendo che «le armi col nostro tricolore non sganciano fiori, ma spargono lo stesso sangue che da anni scorre in Donbass».

Cinzia Berutti (Pd), che a seduta conclusa parlerà di «un pezzo di vergogna», si è detta «scioccata da quanto sentito. Se è ovvio che tutti condanniamo la guerra, allora condanniamola!». Altro che raccomandazione: «Rendiamo questo atto ancora più forte, con una delibera». E ancora: «Non posso credere che il Consiglio comunale di una città medaglia di bronzo al valor militare non possa condannare una guerra».

«Non abbiamo avuto problemi a votare la mozione di Fratelli d’Italia sulle foibe – ha ricordato, sempre per il Pd, Paolo Pedotti –. Se proponiamo qualcosa di ragionevole, credo che anche la maggioranza possa votarlo».

Gigi Farioli, capogruppo di Popolo, Riforme e Libertà, ha annunciato un emendamento alla mozione: «Farò tesoro – ha chiosato – delle parole che ho sentito, anche quelle che trovo strumentali e vergognose».
Sabba si è detto disponibile a votare un testo che condanni la guerra, senza riferimenti a una condanna morale e politica alla Russia.

Venerdì se ne riparlerà in Consiglio comunale. Per il momento, la commissione ha approvato all’unanimità soltanto una nuova mozione, richiesta dall’assessore Reguzzoni, attraverso cui il Comune aderisce all’invito della Prefettura di proporsi come cas, centro di accoglienza straordinario, mettendo a disposizione spazi e risorse necessari. L’amministrazione è pronta ad utilizzare la colonia dell’Aprica.

Riccardo Canetta

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