L'ho messa subito nel titolo, la parola antica suggeritami da Giusepèn (ul raseguscio - la segatura) per non costringere il Lettore a sforzi mentali ....inauditi che potrebbero obbligare il cervello dentro postulati (proposizione priva di evidenza e non dimostrata ma ammessa ugualmente come vera, ma necessaria per fondare un procedimento o una dimostrazione) cioè, sfacciati, spudorati, inverecondi.
La segatura è chiaramente il resto di una lavorazione del legno. Attività del segare, taglio di materiali, eseguita a mano, con seghe o seghette o meccanicamente con segatrici - è pure un insieme di piccoli frammenti prodotti segando il legno - per esteso, segatura per mietitura, falciatura (queste precisazioni, rilevate dallo Zingarelli).
Ne parliamo dopo una visita dal Giusepèn che lo vediamo "radegò" (indaffarato) insieme a sua figlia Maria a tentare di pulire casa, in conseguenza di un ....incidente. Maria aveva in mano una bottiglia d'olio, nuova di pacca e (purtroppo) la bottiglia le è scivolata ed è rovinata a terra, frantumandosi e ha disperso l'olio per gran parte della cucina. Giusepèn non s'è scomposto e di fronte a Maria tutta contrariata per l'accaduto ha solo commentato "mo, 'ndua ò a truò ul rasegusciu?" (ora, dove vado a trovare la segatura?).
Precisiamo pure che la segatura avrebbe potuto risolvere il problema dell'olio sparso (con vetro) sul pavimento. Avrebbe assorbito l'intera massa untuosa e a colpi di ramazza, tutto si sarebbe ordinato. "ul raseguscio", intanto, nel Dialetto Bustocco da strada è di genere maschile, mentre nella lingua italiana, la segatura è di genere femminile ....vuoi mettere, però....il fascino del "raseguscio" al cospetto della "segatura" che somiglia a un attrezzo e non al contenuto?
Resta quindi il problema. Ne accenniamo, per trovare la soluzione, visto che di "segherie" a portata di mano, non ne esistono e....l'olio va raccolto ....quasi subito. Maria fa presto. Si arma di cellulare e va a scovare in Google, la soluzione al problema. Giusepèn resta "stracuntà" (meravigliato) e sente, ascolta quel che ha da dire Maria. "In caso di olio sparso e in mancanza dell'ottimale, vale a dire la segatura, basta utilizzare uno dei seguenti prodotti e magari, tutti insieme. Farina, in primis, ma pure sale fino o zucchero" proprio così, sale fino da cucina o zucchero, in modo fa formare una massa solida, da raccogliere dopo avere ramazzato per bene.
Una volta liberato il pavimento da vetro e massa oleosa, passare con aceto e "fregunò a oli da gomitu" azzarda Giusepèn. Vale a dire ...."strofinare per bene con una certa forza" ecco il significato dell' olio di gomito.
Così facendo, tutto s'è risolto. Maria ha recitato il "mea culpa", Giusepèn le ha sorriso (m'è piaciuto molto. E' una lezione di cui tenerne conto ....invece di sbraitare e far sentire Maria "colpevole", l'ha aiutata a capire di porre maggiore attenzione in merito alle faccende di casa). Poi una ...chiosa che ha fatto ridere tutti ...."a men al capita non..... parchè a cundi a 'nsalota la ga pensa le" (a me non capita, perchè a condire l'insalata ci pensa Maria).
Ora, con in mano il Nocino, Giusepèn ....ammonisce "sta saia, neh!" (stai attenta, neh), rifolto a Maria ed i due bicchierini sono già colmi.