Entrare nel teatro, sedersi e ascoltare un po’ di storia legnanese tramite la voce di chi ha vissuto quel palco che ha ospitato grandi artisti. E’ l’ebrezza vissuta un pomeriggio chiacchierando con Giordano Fenocchio, noto attore legnanese che fa parte da diversi anni della Compagnia “I Legnanesi” ma impegnato anche come autore di altri progetti teatrali.
Giordano, quali sono le sensazioni che si provano tornando in questo teatro?
Per me è sempre un piacere venire al “Teatro Galleria” di Legnano perché nel 1978 ovvero 44 anni fa ho debuttato su questo palco. Sono molto contento perché all’epoca la compagnia era i Legnanesi e adesso che sono passati 44 anni, ci sono ancora i “Legnanesi” ; certo non c’è più Felice Musazzi ma c’è Antonio Provasio, non c’è più Tony Barlocco, ma c’è Enrico Dalceri. Essere qui è una cosa molto bella e per me è una sensazione particolare tornare indietro nel tempo perché qui ho passato una vita dedicata al teatro. Tra l’altro il comune di Legnano ha dedicato lo scorso anno ma anche quest’ anno per i 100 anni della nascita di Felice delle mostre e diverse serate, inoltre è uscito un libro e ci sono diverse foto sparse per la città.
Lei è di scena in questo periodo a Legnano e poi dove la troviamo?
Con I legnanesi lavoro da circa 20 anni e ora siamo qui per 6 giorni fino a domenica, recuperiamo dei vecchi biglietti di un anno e mezzo fa, poi siamo in tournée fino a maggio. Giriamo diverse città come Venezia, Mestre, Tieste, La Spezia. Siamo stati tre sere a Reggio Emilia al Romolo Valli , un teatro coma la Scala, prestigioso e molto bello. Siamo molto soddisfatti perché tutte le sere abbiamo fatto sold out. Poi partirà la stagione estiva, dove oltre alla collaborazione con i Legnanesi (che tengo sempre nel cuore) mi vedrà impegnato su un altro fronte : con altri attori facciamo uno spettacolo, di cui sono autore, che si chiama “Chi è di scena”.
Siamo stati di scena a Legnano l’estate scorsa, tra l’altro anche sponsorizzato dal comune nell’ambito della rassegna viscontea Castello di Legnano per omaggiare il teatro. Io non sono “un anziano” ma credo che il Novecento abbia regalato nel teatro dei grandi personaggi come Lugi Pirandello, De filippo, Dario Fo, Franca Rame e autori/attori Giorgio Albertazzi. Con questo spettacolo teniamo viva la memoria del teatro, che io porto avanti come collezionista con un sito internet www.teatronovecento.it e con la collaborazione di alcuni importanti collaboratori come Francesco Pellicini, Marco e Vittorio Borroni.
Di cosa si tratta?
È un sito aperto a tutti dove ci sono più di 1000 spettacoli andati in scena nello scorso secolo, ed è possibile vedere programmi, gli interpreti, gli attori, registi, scenografi e via dicendo.
È un patrimonio storico che come collezionista ho messo assieme e come l’aiuto del teatro galleria di Legnano, dove ci troviamo in questo momento, e sono presenti anche diverse locandine. In questo teatro di ci sono passati i più grandi attori del novecento da quelli leggeri come Totò, Macario, Vanda Osiris, a quelli come Gassman, Moschin Albertazzi.
Quali sono i progetti per il futuro?
Mi fa piacere che hai detto progetti, non sogni perché “quelli rimangono nel cassetto”. Io sono autore e mi diverto anche a scrivere dei piccoli liberi che si possono prendere su Amazon. Sono racconti noir, intriganti ma senza sangue, polizia o cadaveri.
Tra i tanti c’è il racconto “Il risveglio di Arturo” : da questo romanzo con l’aiuto di un musicista e di un disegnatore stiamo preparando una piece teatrale, che andrà in scena a settembre, dove il racconto sarà letto con le immagini tipo cantastorie, il tutto accompagnato con sottofondo di un musicista. È un progetto che speriamo si realizzi, ma come si sa nello spettacolo si inventa, si crea e magari prendono forma in un secondo momento.