Busto Arsizio - 10 febbraio 2022, 15:17

Il dolce, quanto è salato: «Noi pasticcerie e panifici stremati dai rincari»

C'è chi lotta per non aumentare i prezzi, chi si è dovuto rassegnare: «Più care le materie prime e l'energia anche a due cifre. Non ce la facciamo più. La gente ci chiede anche quanto costa il pane prima di prenderlo»

Il dolce, quanto è salato: «Noi pasticcerie e panifici stremati dai rincari»

Anche le pasticcerie e i panifici di Busto Arsizio sono alle prese con gli aumenti pesanti del settore e in qualche caso sono stati costretti a far lievitare i prezzi, del dolce come del salato. I costi delle materie prime e dell’energia si gonfiano a dismisura e pasticceri e panificatori sono obbligati ad aumenti, che loro non vorrebbero, ma li trovano inevitabili. Fa riflettere che la gente prima di acquistare il pane, chieda il prezzo, sacrificando la qualità al costo.

Il problema è che sono lievitati i prezzi di farina, grano, latte, burro, uova. Insomma tutti gli ingredienti per impastare un buon dolce. A questo vanno aggiunti rincari di affettati, superalcolici che stanno mettendo alle strette anche i barmen.

Parla di rialzi molto sostanziosi Osvaldo De Tomasi della pasticceria Oscars di via Cavallotti. «Certo sono aumentate sia le materie prime sia le fonti energetiche. Rincari per caffè, latte, burro, uova. Ma aumenti a due cifre. Per non parlare della corrente elettrica. Da 1.300-1.400 euro la bolletta è balzata a 3mila euro. Noi tuttavia stiamo facendo sacrifici, ma non abbiamo voluto riversare questi aumenti sui nostri clienti. Sì, stiamo facendo loro un grosso regalo. Abbiamo lasciato la brioche a 1.50, idem il cappuccino e 1 euro il caffè. Stiamo facendo il possibile. Pensiamo che anche i nostri clienti abbiano problemi, basti pensare al prezzo della benzina…»

Parla di rincari del 5-10 per cento anche Stefania Marmonti. «Abbiamo aumentato solo un po’ il dolce, ma il prezzo del pane lo abbiamo tenuto fermo. L’aumento che sentiamo di più è quello della farina, il grano duro. Insomma preferiamo fare noi il sacrificio».

Risente dei rincari, ma vuole evitare il rialzo dei prezzi anche Fabio Serra della caffetteria-pasticceria di via Sondrio. «Certo abbiamo risentito fortemente di un rialzo di corrente, gas e materie prime, ma considerando il periodo difficile per molte persone, il post pandemia, abbiamo preferito ponderare e rimandare un eventuale incremento».

Fa davvero pensare quello che si sentono spesso ripetere le commesse del panificio Davisar. «La gente prima di acquistare il pane, ora chiede, quanto costa? Non interessa più la qualità – sbotta Cristina Cisco – Noi non abbiamo ancora aumentato il prezzo del caffè che resta a un euro, ma in giro costa anche 1,10. Siamo stati invece costretti ad aumentare il prezzo del pane: da 4.20 a 4,80 al chilo. Purtroppo siamo stati obbligati perché il prezzo della farina non è alle stelle, ma di più. È aumentato tutto: persino le bibite, si parla di 30-40 centesimi. Non se ne può più».

Costretto a tirare la cinghia anche Carmine Cubicciotti di Rafiki bar: «Se si va avanti di questo passo, il caffè rischia di arrivare a 1.50 per l’energia. Comunque noi abbiamo risentito degli aumenti anche di affettati, superalcolici. Non abbiamo ancora aumentato i prezzi, ma saremo costretti a farlo». 

Laura Vignati

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