Una festa della donna dedicata a onorare quelle infermiere, donne impegnate nel volontariato, nella Protezione civile che durante la pandemia si sono prodigate per gli altri con attività di sostegno sanitario e sociale.
L’8 marzo sarà una festa all’insegna della riconoscenza quella che sta portando avanti l’amministrazione comunale di Gorla Minore. Non sarà celebrata secondo i canoni tradizionali, con rappresentazioni teatrali, musica, dibattiti culturali o iniziative di carattere sociale, ma sarà una kermesse per tenere alto il nome di tutte quelle signore di Gorla Minore che quando il Covid spadroneggiava, si sono rimboccate le maniche per aiutare gli altri, sia in campo sociale sia in campo sanitario. Non vanno escluse anche quelle donne che semplicemente hanno compiuto piccoli gesti di solidarietà e di aiuto, come ragazze, giovani o signore più adulte che si sono date da fare anche ad aiutare la vicina di casa a fare la spesa. L’iniziativa avrà luogo il weekend successivo, il 12 o 13 marzo.
L’idea è nata dall’assessore alla cultura Annalisa Castiglioni che l’ha voluta illustrare alla Giunta ottenendo il plauso del sindaco Vittorio Landoni. Così l’8 marzo Gorla Minore si tinge di rosa in una maniera alquanto singolare. In primis verrà piantato un albero di mimosa probabilmente al parco Nord con una targa in ricordo di quello che è stato e di ciò che è stato realizzato, inoltre verrà consegnato alle signore presenti un omaggio floreale.
Non ultimo, s’inviteranno le protagoniste insignite per il lavoro profuso a raccontare le loro testimonianze. «Questa è l’idea, poi il tutto sarà perfezionato più avanti, dopo il 20 febbraio», chiarisce l’assessore Castiglioni. Perché la data del 20 febbraio? Annalisa Castiglioni ha voluto invitare tutte le donne che si sono prodigate durante la pandemia a segnalare all’amministrazione comunale entro quella data il nome oppure anche persone che intendono comunicare il nome di signore schive e restie per modestia a indicare il proprio nominativo (indirizzo a cui scrivere QUI).