Un 2021 trascorso fra Bruxelles, con la legislatura del Parlamento europeo giunta al giro di boa, e Busto Arsizio, dove è tornata a sedere in Consiglio comunale dopo aver incassato il maggior numero di preferenze tra i candidati all'assise alle elezioni d’autunno.
Tra i momenti da ricordare dell’anno appena concluso, l'eurodeputata leghista Isabella Tovaglieri non può non inserire l’evento “Next Generation You” da lei organizzato a Erba, che ha richiamato trecento giovani e i vertici del partito.
Guardando alla “sua” Busto, città di cui è stata assessore all’Urbanistica e vicesindaco prima di approdare a Bruxelles, il pensiero va alla sfida della ripartenza. «2022 anno della svolta? Dipende da noi».
«Un’Europa da migliorare»
Nel report sull’attività degli scorsi dodici mesi, Tovaglieri elenca alcuni dati del suo 2021: «99 per cento di presenze alle votazioni del Parlamento Europeo, 28 interrogazioni presentate alla Commissione europea, undici interventi nelle sedute plenarie, 82mila chilometri percorsi per partecipare a oltre 500 iniziative politiche e istituzionali».
Tra le iniziative rientra l’appuntamento del Next Generation You da lei promosso con la Lega Giovani Lombardia, a cui hanno partecipato anche il leader del partito Matteo Salvini e i ministri Giancarlo Giorgetti e Massimo Garavaglia.
«Sicuramente intendo continuare a organizzare eventi che avvicinino sempre di più l’Europa ai cittadini – spiega Tovaglieri –. Più le persone sono consapevoli, maggiore è il senso di appartenenza a questa istituzione e, di conseguenza, maggiore è l’impegno nel volerla cambiare. Anzi, il termine corretto è migliorarla: io sono convinta che l’Europa sia sempre una grande opportunità, però va sicuramente migliorata, perché è su un binario morto».
Per quanto riguarda l’evento di Erba, «abbiamo trattato temi importanti, alcuni molto concreti come quelli della transizione green e dei rincari dell’energia, di fronte ai quali Bruxelles resta immobile.
Sul caro bollette occorre intervenire rapidissimamente e senza ideologia. Si continuano a sbandierare le risorse rinnovabili come panacea di tutti i mali, ma queste non sono a oggi sufficienti per soddisfare il nostro fabbisogno. Dobbiamo iniziare a rivolgerci, appunto senza ideologia, ad altre fonti energetiche pulite, sicure, moderne, come potrebbe essere ad esempio il nucleare, ma parlo anche di idrogeno, senza guardare come un tabù quello blu, che è più inquinante di quello verde ma lo è meno rispetto ad altre fonti. Si può quindi iniziare con delle soluzioni intermedie senza puntare necessariamente a obiettivi eccessivamente ambiziosi che poi ci mettono in difficoltà».
È delle scorse ore la notizia dell’apertura dell’Ue alla possibilità di includere energia nucleare e gas naturale tra le fonti green.
Fra gli argomento affrontati, anche il «politically correct»: «Non è concepibile – sostiene la leghista – che, mentre si rinvia il vertice per l’energia, il Parlamento europeo in seduta plenaria voti per istituire i corsi antiviolenza obbligatori per i deputati, magari sulle linee guida della Commissione che censura alcune parole che richiamano profondamente la nostra tradizione. Per me, ad esempio, è inconcepibile pensare che una parola come Natale possa essere offensiva.
In un momento di grave crisi, l’Europa dovrebbe fare un atto di responsabilità e accantonare le bandierine ideologiche e concentrarsi su temi concreti. Questo è il modo per avvicinarsi ai cittadini. Diversamente, resterà sempre avulsa, lontana, un qualcosa che non ci riguarda».
Busto, la sfida della ripartenza
Quello appena terminato è stato anche l’anno del ritorno di Tovaglieri nell’assise di Busto da “miss preferenze”. Quello da poco iniziato, invece, sarà, un po' per tutti gli amministratori locali, un anno segnato dal Pnrr.
Da parte sua, Tovaglieri svolgerà «il mio ruolo di consigliere comunale e se potrò essere d’aiuto come valore aggiunto per qualunque cosa sono ovviamente a disposizione», afferma.
«Certo – prosegue – dopo quella di superare la pandemia, ora c’è una nuova sfida, quella della ricostruzione, della ripartenza, della ripresa. L’economia è già ripresa, gli enti locali hanno tempistiche diverse, ma stavolta non possono permettersi di avere i tempi classici.
Bisogna fare una lotta contro il tempo. Busto sarà destinataria di una buona fetta di fondi, per cui dobbiamo assolutamente gestirli al meglio per gettare le basi per una prospettiva più rosea anche nel lungo periodo. È importante far fronte alla quotidianità, ma proprio progettare nel lungo periodo sarà fondamentale, soprattutto in questo momento in cui il futuro è sempre più incerto».
Il 2022 sarà davvero cruciale per il futuro della città? «Sarà sicuramente un anno importante, fondamentale. Se sarà di svolta – precisa Tovaglieri – dipende solo ed esclusivamente da noi, perché potrebbe essere anche una svolta negativa. Ricordiamoci che i fondi che arrivano non sono gratis. Se questi soldi li utilizziamo al meglio, probabilmente questo ci consentirà di riprenderci alla grande e di dare veramente un significativo cambiamento. Se li sfruttiamo male, purtroppo sarà un anno determinante in negativo, perché saranno tutti soldi da restituire che graveranno sul nostro debito pubblico. L’anno della svolta? Dipende da noi».