L’anno volge al termine, è tempo di bilanci e buoni propositi. Per Valentina Verga è stato un 2021 politico in chiaroscuro, con risultati personali soddisfacenti che le sono valsi la riconferma in Consiglio comunale a Busto Arsizio e nel Consiglio provinciale di Varese. Ma i risultati del "suo" Partito Democratico sono stati al di sotto delle aspettative.
Per quanto riguarda in particolare Busto, «continueremo a impegnarci e a presentare le nostre proposte – assicura Verga –. Sperando che da parte della maggioranza ci sia un’apertura anche nei fatti e non solo a parole».
Le elezioni
Luci e ombre, dunque, nell’anno che volge al termine. «Partendo dagli aspetti negativi, le elezioni di Busto sono state un momento critico – ammette Valentina Verga –. Sapevamo che sarebbe stato difficile, ma è stato comunque un “bel colpo”, perché speravamo in un risultato diverso. Invece c’è una maggioranza molto simile a quella di prima, con gli stessi problemi: dicono di voler aprire e condividere, ma poi non è così. E la dimostrazione c’è stata in questi primi consigli».
Un esempio? «Non dico di lasciare alla minoranza la presidenza del Consiglio comunale, ma non c’è stata nemmeno un’apertura per quella di una commissione. Le aperture, per ora, sono rimaste sulla carta. Siamo solo all’inizio, ma non mi aspetto grandi novità ed è un peccato perché la condivisione sarebbe utile a tutti e ascoltare chi sta dall’altra parte potrebbe essere d’aiuto».
Doppia conferma
L’esponente del Pd si dice però soddisfatta del proprio risultato: «A livello personale – afferma – sono contenta di essere tornata in Consiglio con un numero di preferenze importante e di poter proseguire con il lavoro fatto negli scorsi anni. Sono felice che sia stato eletto anche Paolo Pedotti (segretario dem cittadino e consigliere comunale più giovane, ndr). È un rinnovamento che va incentivato».
Le riflessioni sulle elezioni provinciali sono di fatto dello stesso tenore: «Anche in questo caso il risultato della lista non è stato dei migliori e bisognerà fare delle valutazioni». Anche in vista del rinnovo della presidenza, ora nelle mani di Emanuele Antonelli.
In ogni caso, Verga è stata confermata nel Consiglio di Villa Recalcati. «Era importante che Busto avesse un rappresentante, che facesse un po’ da contraltare al presidente, e fa piacere che sia stata scelta io. Ben venga che ci sia anche Giuseppina Lanza, speriamo di poter collaborare».
L'anno che verrà
Come sempre, a Capodanno, oltre ai bilanci c’è spazio per i buoni propositi. Che, per un amministratore, significa individuare alcune priorità su cui concentrarsi.
«All’inizio dell’anno torneranno alla ribalta diversi argomenti, da Accam-Neutalia all’ospedale – osserva Verga –. Sicuramente, un tema per me importante è quello dei quartieri. In campagna elettorale se ne parla sempre, ma poi vengono lasciati a loro stessi. Sarebbe importante creare una rete per renderli davvero vivibili e attrattivi, con tante iniziative. Anche le consulte, per la serie “a volte ritornano”, potrebbero servire per migliorare la comunicazione, senza basarsi sulle singole conoscenze. Da parte nostra, cercheremo di essere più presenti».
Un altro argomento caro alla consigliera dem è quello delle pari opportunità, a cui la coalizione di centrosinistra ha dedicato un paio di eventi pubblici. «L’assessorato dedicato che auspicavamo non è stato costituito, ma il nuovo assessore che ha anche questa delega (Daniela Cerana, ndr) ha dimostrato di avere voglia di ascoltare. Ce lo auguriamo davvero, perché è un tema importante in tutti i suoi aspetti, a partire dalla violenza di genere, ma non solo».
L’argomento dominante nel 2022 non potrà che essere il Pnrr: «Occuperà le energie di tutti. Questa opportunità nasce da una crisi che è ancora presente. I fondi dovranno essere spesi bene e l’auspicio è che si possano fare delle cose che abbiano davvero dei risvolti concreti per le persone».
Insomma, sarà un anno intenso. «Come minoranza, purtroppo, le nostre proposte rischiano di lasciare il tempo che trovano – conclude Verga –. Noi le faremo sicuramente, sperando di superare le diatribe tra maggioranza e opposizione. Per farlo servirà una volontà comune che, almeno fino ad ora, non si è vista».