Regalare piaceri. Nel periodo più bello e magico dell'anno, i “peccati di gola” ce li concediamo un po' tutti, perché sono troppe le tentazioni, dolci e salate, a cui è impossibile resistere. Non fa eccezione, anzi è una seducente attrazione, il “catalogo” delle proposte di Natale della Pasticceria Chiara di Fabio Longhin.
MATERIE PRIME E CONTAMINAZIONE
Prelibatezze che si “mangiano con gli occhi”. Dove l'io creativo del maestro pasticcere di Olgiate Olona si fonde in contaminazione con i prodotti “evolutivi” di ogni parte della Terra: dal seme di grano custodito nell'ombelico della Sicilia al cacao raro proveniente dal Belize. È il “Tulakalum” che significa “insieme” in dialetto Maya. Come l'io del maestro pasticcere Longhin diventa “noi” in sinergia con lo staff di collaboratori della Pasticceria, che traduce in realtà e fonde insieme prodotti, gusti e sapori.
Così nascono le frolle del percorso degustazione con tre cioccolati (bianco biologico e due fondenti) di sfumature, gusto e caratteri diversi. «Il cioccolato c'è ma non si vede perché è un'essenza, un prodotto trasparente spruzzato sopra la frolla - spiega Longhin - è una prova di coraggio che abbiamo presentato a TEDxVarese in estate, quando il cioccolato è di per sé improponibile. Creando così l'illusione che non ci sia, quando invece c'è».
IL FIL ROUGE CHE UNISCE OGNI CREAZIONE
Nella scatola rombo "tutto inizia da un seme geolocalizzato" c'è il cuore della proposta per Natale e non solo. Un “fil rouge” che unisce ogni prodotto di Longhin: panettoni, frollini, babà e praline. Una filiera controllata, quasi “magica” come l'atmosfera di questo periodo, che si genera dal seme di grano custodito e controllato nell'ettaro di terreno adottato dalla Pasticceria Chiara a Radussa, nell'ombelico della Sicilia, per poi generare una contaminazione di gusti anche nella frolla evolutiva al “Tulakalum” e bergamotto, al farro monococco e cioccolato fondente, in “Rudolph” (la renna dal naso rosso e dal binomio di cioccolati) e nei “pinetti” di Natale al cioccolato fondente, biondo, bianco e al latte e nelle versioni con perle croccanti, cioccolato, cereali e frutta secca.
Fino ai panettoni, lievitati sotto le amorevoli cure di tutto lo staff della Pasticceria Chiara, con tempi e modi che ne fanno un prodotto unico e ricercato: da quello in vasocottura («il “panettone per due” o l'invasato, realizzato con l'idea del prodotto da conserva»), al lievitato “classico”. Per non dimenticare i panettoni a “libera interpretazione”: albicocca e fave di Tonka, fico e caramello, tre cioccolati. E le veneziane gastronomiche, con menzione per la “black gold 23 carati” (foglia d'oro per alimenti su copertura, tartare di renna con emulsione di lamponi, culatello con burro aromatizzato al tartufo, sashimi di tonno con emulsione di lime, soia e germogli di barbabietola, baccalà e ketchup di pomodorini confit). Un po' di salato in pasticceria, che arriva ai finger food, per completare i “peccati di buon gusto” che a Natale fanno più gola del solito.
INFORMAZIONI, PRENOTAZIONI E ACQUISTI
Per scoprire le creazioni di Fabio Longhin e della sua squadra, oltre alla galleria fotografica qui sotto, potete recarvi in Pasticceria Chiara (via Piave 91, Olgiate Olona) o curiosare sul sito internet (dove potete trovare anche i contatti) al seguente indirizzo: https://www.pasticceriachiara.it/shop/