Lontani o vicini i consiglieri, comunque le fiamme della tensione uniscono. Al consiglio comunale di Legnano, che si svolge in forma ibrida, non sono mancati attimi infuocati anche sulla modalità stessa della partecipazione.
Soprattutto alla ripresa della seduta questa sera, dopo le interrogazioni, quando si doveva passare quindi alle mozioni. Ma dopo la pausa rifare l'appello si è rivelato più problematico di quanto atteso, per via delle connessioni di alcuni consiglieri che si collegavano da casa. Il presidente Umberto Silvestri ha invitato a uscire e rientrare dalla rete chi era in difficoltà a sentire o farsi sentire. A un certo punto un consigliere del Pd, Umberto Taormina ha commentato: «Per risolvere i problemi converrebbe venire in aula».
Questa frase ha scatenato il putiferio. Prima con Carolina Toia (Lega Salvini Premier): «Sta parlando con consiglieri che sono sempre stati in aula». Poi con Letterio Munafò (Forza Italia): «Ma lei è venuto sempre in aula? Ci ha provocato». Il presidente Silvestri ha invitato a fare silenzio e a riprendere i lavori.
A questo punto, Francesco Toia (Toia sindaco) che aveva avuto problemi di connessione doveva presentare la mozione: «Ci vuole rispetto per le minoranze. Mi è venuta voglia di abbandonare la seduta e lasciarvi alle vostre misere discussioni».
Dopo una decina di minuti, finalmente la prima mozione, quella che ha visto Movimento dei cittadini e Pd impegnati sulla consulta giovanile, con l'intervento di Franco Brumana (Movimento dei cittadini) e Luca Benetti (Pd). Un tema che invece ha messo insieme anche schieramenti diversi, per la sua importanza.