Quando Martina Manoni, 30enne di Gallarate e assistente di volo, si è resa conto di vivere una routine per lei «poco salutare», ha preso una decisione che – ancora non sapeva quanto – le avrebbe cambiato la vita.
Ha voluto, infatti, mettersi alla prova, forse anche con sé stessa, e iscriversi al docu-reality Matrimonio a Prima Vista Italia, prodotto da NonPanic Banijay per Discovery Italia: sei single, selezionati da tre esperti (la sessuologa Nada Loffredi, il sociologo Mario Abis e il life coach Andrea Favaretto) tra centinaia di candidati, accettano di sposarsi al buio e condividere quattro settimane della propria vita con uno sconosciuto incontrato niente meno che...al momento del sì. Al termine di queste, sono chiamati a scegliere se continuare l’avventura e rimanere sposati oppure divorziare.
Per Martina, i tre esperti hanno scelto Davide Graceffa, responsabile finanziario 31enne di Lugo di Romagna.
Il processo di selezione e il matrimonio, tra limiti e restrizioni
I sei protagonisti vengono scelti e le coppie vengono formate dopo vari test attitudinali, psicologici e interviste, ancora per questa edizione avvenuti «per la maggior parte a distanza, a causa delle restrizioni dovute al Covid19. Appena mi hanno comunicato che ero una delle spose – afferma Martina – non ci credevo, continuavo a chiedere conferme. Poi ho pensato alla mia famiglia e come avrebbero potuto reagire a un’esperienza così forte!».
Sì, perché anche la famiglia che, di solito, partecipa in gran numero ai lieti eventi, in questa occasione è stata “contenuta”; Martina e Davide si sono sposati, certo, avendo accanto alcuni parenti, ma meno di quanti – lei almeno – avrebbero voluto. «Mi sarebbe piaciuto – commenta, infatti, la gallaratese – essere circondata da tutte le persone a cui tengo tanto e che mi hanno sempre sostenuta».
Tra alti e bassi, l’avventura di Martina e Davide
Il matrimonio dei due ragazzi, lo abbiamo visto, non è andato a buon fine: al termine dell’esperimento hanno, infatti, deciso, di non portare avanti la loro relazione.
«Credo molto nel matrimonio e nell’unione di due persone che si amano. In questo esperimento cercavo un compagno di avventure che, magari, potesse diventare anche un compagno di vita, ma non credo che firmare il documento di unione civile renda automatico sentirsi mogli, a maggior ragione se l’altra persona è un perfetto sconosciuto», afferma Martina, convinta e, comunque, ancora fiduciosa nell’amore e nei veri sentimenti.
Il rapporto con Davide, è vero, «non è mai decollato, ma non a causa della distanza geografica, purtroppo abbiamo avuto fin da subito due visioni diverse dell’esperienza. È stato un percorso piuttosto sofferto, soprattutto da parte mia, perchè mi sembrava di non essere capita e di parlare al vento; nonostante questo, ricordo anche le risate che ci siamo fatti. É stata un’esperienza davvero forte e unica che non dimenticheremo molto facilmente. Davide è un ragazzo molto buono, ma come tutti, ha anche lui i suoi difetti, ascoltava molto poco e mi ritrovavo a ripetermi spesso».
Martina, Dalila e Jessica, ovvero: le tre spose del programma
Quella di Matrimonio a Prima Vista non è una prova per tutti. Ma, come ogni esperienza, se si condivide con persone che possono capire quello che si sta vivendo é molto meglio.
«Per mia fortuna, ho avuto due compagne di viaggio stupende, non potevo chiedere di meglio. Ci siamo sostenute molto durante la preparazione al matrimonio e anche dopo. Ancora oggi ci sentiamo quotidianamente e ci confrontiamo su tutto!», sono le parole della gallaratese per Dalila e Jessica, le altre due protagoniste dell’esperimento.
Pollice verso al matrimonio, quindi, ma pollice in su all’amicizia che si è creata tra tre donne molto diverse che hanno condiviso un periodo della loro vita che, in un modo o nell’altro, le ha segnate.
«Ognuna di noi – conclude Martina – ha scoperto i propri limiti, ci siamo fatte forza una con l’altra. Dopo quest’esperienza posso dire che possiamo solo migliorarci e camminare a testa alta!».