"Stavo guardando il cellulare... Quei due sono arrivati all’improvviso. Di colpo. Nemmeno il tempo di sentirli, di accorgermi di niente... Uno mi ha bloccata, mi teneva ferma, non riuscivo a muovermi".
Per quanto altro tempo dovremo ancora sentire testimonianze come quella rilasciata dalla una giovane donna aggredita e violentata su un convoglio di Trenord? Per quanto altro tempo dovremo ancora leggere sulla stampa la definizione di “balordi” riferita ai due violentatori? Per quanto altro tempo dovremo dire alle nostre figlie: ” Non uscire da sola… bada a come ti vesti…non prendere il treno in certi orari…” Quante altre donne dovranno ancora essere molestate, abusate, violentate, uccise prima che si prenda coscienza che la questione di genere è ormai un’emergenza sociale che necessita di una presa di coscienza collettiva e di cambio assoluto del paradigma culturale che minimizza, giustifica e legittima forme di violenza verbale, psicologica, sessuale e fisica sulle donne?
Il treno nella tratta Milano-Varese è parte della vita di molte noi, è inammissibile che non ci si possa sentire sicure persino nelle azioni quotidiane dell’andare al lavoro o del tornare da scuola.
Nella consapevolezza che, purtroppo, ciò che successo non è un caso isolato, esprimiamo a queste due giovani donne tutta la nostra vicinanza e assoluta solidarietà e rinnoviamo il nostro impegno totale e permanente in favore della parità di genere che riteniamo un’autentica battaglia di civiltà.
Vogliamo vivere libere, non dimostrare di essere coraggiose persino nelle azioni scontate e abituali di ogni giorno.
Rossella Dimaggio
Assessora alle Pari opportunità del Comune di Varese
A nome della Rete Interistituzionale Contro la Violenza sulle donne