Maurizio Maggioni, candidato sindaco sconfitto alle ultime elezioni amministrative, dirama una nota sul campus di Beata Giuliana. Progetto notoriamente tormentato e, notizia di pochi giorni fa, giunto a una svolta. Negativa, con la decadenza dell’aggiudicazione lavori al raggruppamento di imprese che avrebbe dovuto eseguirli.
Premessa dedicata a un “nulla di fatto” dovuto «…prima di tutto all’inadempienza del raggruppamento di imprese che non è stato in grado di mantenere gli impegni assunti». Seguono considerazioni che tornano a un passato più o meno recente: «I dubbi sulla grande dimensione dell’opera e sull’adeguatezza delle società partecipanti e sul loro raggruppamento erano stati sollevati da molte parti, dal 2019 e poi ripetutamente in Consiglio Comunale. […] Il Comune si è ingabbiato nelle more di un’operazione sempre meno credibile».
In riferimento alla campagna elettorale: «La maggioranza si è compattata attorno al sindaco ripetendo più volte che i lavori erano “in ritardo”, e riconoscendo solo alla fine di luglio che i privati avrebbero dovuto fare la loro parte dopo “anni di lavoro” svolto dal Comune. La coalizione di destra doveva mantenere ad ogni costo il profilo del “fare” e giustificare le accuse di fare “chiacchiere”».
E ora? Afferma Maggioni: «È necessario un ripensamento di merito più ampio. Il Palaginnastica si deve fare, ma come si inserisce in rapporto con lo “scheletrone”? Questo deve sopravvivere ? Con quale destinazione credibile? Quale deve essere la destinazione complessiva dell’area? Occorre reimpostare una visione urbanistica e progettuale».
Infine l’auspicio: «Mi auguro che la maggioranza intera sia determinata a far partecipare prima di assumere orientamenti e decisioni, quantomeno perché, al netto di tutte le possibili spiegazioni e delle cause oggettive, una promessa importante per il mondo sportivo e per la città non è stata mantenuta, chi ha guidato un’operazione a risultato negativo deve almeno fare una riflessione critica e i consiglieri tutti devono poter proporre con cognizione di causa prospettive di lavoro, in modo aperto e pubblico».