Elezioni amministrative: sorride il centrosinistra, sorride il Partito Democratico.
Anche a Varese: nella Betlemme della Lega, Davide Galimberti si è imposto al ballottaggio su Matteo Bianchi.
Busto Arsizio, invece, con la riconferma al primo turno del sindaco Emanuele Antonelli (nonostante lo strappo con Gigi Farioli), si dimostra ancora una volta roccaforte del centrodestra.
A discapito del candidato sostenuto da Pd, Movimento 5 Stelle ed Europa Verde, Maurizio Maggioni, che giocava nello stesso campo di Galimberti.
«Stesso campo ma contesto molto diverso – precisa Maggioni –. In primo luogo, Galimberti usciva da un’esperienza amministrativa in cui ha governato e ha governato bene. Sicuramente ha colto tutti gli aspetti positivi relativi anche allo sviluppo del Pnrr, anche se ancora da gestire.
E poi ha costruito una serie di rapporti positivi con le forze non solo di sinistra ma anche “riformiste”, come Italia Viva (che a Busto ha sostenuto Farioli, ndr). E lo ha costruito nel corso della sua amministrazione».
Di fatto, sostiene Maggioni, il Pd di Busto ha dovuto fare conti col fatto che qui il centro «non è mai esistito. L’esperienza che abbiamo fatto con Gianluca Castiglioni (candidato di Bac in questa tornata, sostenuto anche dai dem cinque anni fa, ndr) è stata positiva dal punto di vista personale, ma da quello politico il ruolo civico del 2016 è praticamente svanito. Questa volta c’è stata un’esperienza interessante come quella di Gigi Farioli, che però è nata una settimana prima che venissero convocate le elezioni».
In altre parole, «non ci sono stati gli spazi sufficienti per costruire un’azione di centro come noi avremmo voluto. Il contesto, rispetto a Varese, è quindi molto diverso. Noi usciamo da un’esperienza in cui il centrodestra, compresa Forza Italia, è rimasto compatto e governante. Non c’è stata una diversa linea o volontà politica del Pd tra Varese e Busto. Se fossi stato nei panni di Galimberti, avrei fatto le sue scelte, avrei cercato un rapporto col centro riformista. A Busto avrei voluto fare lo stesso, ma come si poteva fare? Una cosa del genere non esisteva. Anche perché Farioli si è dimesso dalla giunta a luglio, dopo aver condiviso l’esperienza politica di Antonelli. Spazi per un eventuale accordo col centro non c’erano».