«Prendiamo le distanze da ogni forma di dissenso che sfocia nella violenza, perché non ci rappresenta, ma riteniamo che l’obbligo del Green Pass continui a rallentare la ripresa».
È uno dei passaggi fondamentali della lettera che Romana Dell’Erba, presidente di Confersercenti Lombardia-Sede Territoriale di Varese, ha mandato agli associati a 24 ore dall’entrata in vigore dell’obbligo del Green Pass nei luoghi di lavoro.
Evidenti e argomentate le perplessità dell’associazione e della sua numero uno per la scelta imposta dal governo, sensibile «di aumentare a dismisura il carico burocratico e il pericolo di sanzioni per gli imprenditori, già gravati da restrizioni che li mettono in condizioni di lavorare al 70% delle loro possibilità quando i costi sono rimasti al 100%. Come si fa a favorire la ripresa economica in queste condizioni?»
La presidente parte da una constatazione: «In piena pandemia era stato evidenziato dai dati statistici come i luoghi di lavoro fossero a basso rischio di contagio, a differenza di altri. Dopo un anno, con la campagna vaccinale arrivata all’80%, con le Regioni da mesi in zona bianca, i contagi in calo e l’evidente passaggio da pandemia a endemia, perché varare questa obbligatorietà che pesa sull’intero corpo sociale, inteso come lavoratori, datori di lavoro e fornitori, costretti tutti a subire ancora una volta scelte politiche calate dall’alto?».
«A differenza di altre associazioni, noi non abbiamo mai lavorato a favore di quest’obbligo, bensì a favore della sensibilizzazione, perché nel momento in cui ci sono delle imposizioni, le aziende non devono essere lasciate sole - continua Dell’Erba - Non è stata prevista la gratuità, non sono stati previsti pacchetti di tamponi per ogni dipendente, le farmacie sono sovraffollate e piene di prenotazioni: come si può garantire la continuità del lavoro?».
Da qui la piena vicinanza dell’associazione «agli imprenditori che continuano a resistere anche davanti a queste nuove scelte calate dall’alto» e il doppio appello a «trovare punti di dialogo con i lavoratori che hanno scelto di non vaccinarsi, per agevolare la continuità del lavoro e scongiurare un boom di assenze, in un periodo in cui è già molto trovare figure professionali all’altezza» ma anche a «condividere con noi idee e necessità affinché si possano trovare le giuste soluzioni».
Ecco il testo integrale della lettera:
Caro Collega,
Dal 15 ottobre le nostre Imprese intese come UNICO CORPO SOCIALE, titolari, lavoratori e fornitori si troveranno ancora una volta a subire scelte politiche calate dall'alto. Scelte che così attuate non trovano giustificazione nei dati sanitari.
Siamo a favore della campagna vaccinale, siamo a favore del rispetto dei protocolli igienico sanitari per il contenimento del contagio ma riteniamo l'obbligo del certificato verde - Green Pass - nei luoghi di lavoro un atto che scarica le responsabilità sui datori di lavoro e rallenta la ripresa economica.
Prendiamo le distanze da ogni forma di dissenso che sfocia nella violenza perché questo non ci rappresenta.
In questo scenario in cui i tempi e le visioni politiche son ben diverse da quelle del tessuto imprenditoriale Confesercenti Regionale Lombardia Sede Territoriale Varese esprime grande solidarietà agli Imprenditori Coraggiosi, che ogni giorno si impegnano per garantire occupazione e mantenere costante lo sviluppo dell'economia locale.
Molte sono state le proposte della Nostra Associazione a diversi livelli istituzionali, al centro delle nostre attività c'è la tutela della Tua impresa.
Condividi con Noi le tue idee e le tue necessità ed insieme potremo impegnarci nel trovare le giuste soluzioni.
Noi con Voi, Voi con Noi!