Politica - 05 ottobre 2021, 15:24

Gallarate, il Consiglio comunale che verrà. Il punto con Cassani

Il rieletto sindaco:«Raffreddori e viaggi di lavoro? Rischi superati». Tra campagna elettorale andata in archivio, festeggiamenti, telefonate ricevute, rapporti con la futura minoranza e un tema che sarebbe meglio affrontare in fretta: il primo cittadino si prepara ai prossimi cinque anni

I vincitori nella sala consiliare, Palazzo Broletto, il 4 ottobre

I vincitori nella sala consiliare, Palazzo Broletto, il 4 ottobre

Elezioni 2021, il Consiglio comunale di Gallarate conterà , per la maggioranza, oltre che sul primo cittadino, Andrea Cassani, su cinque consiglieri della Lega (Claudia Mazzetti, Andrea Zibetti, Nicolò Postizzi, Evelin Calderara e Sandro Rech), quattro della lista civica Andrea Cassani Sindaco (Chiara Allai, Stefania Picchetti, Luca Colombo e Rossella Glorioso), tre di Fratelli d’Italia (Giuseppe Martignoni, Francesca Caruso, Germano Dall’Igna), due di Forza Italia (Rocco Longobardi e Belinda Simeoni)  e uno di Centro Popolare (Luigi Galluppi).

Dall’altra parte, poker di conferme per il Partito Democratico (Margherita Silvestrini, Anna Zambon, Giovanni Pignataro e Carmelo Lauricella) con l’innnesto di Luca Carabelli. E posti sugli scranni di palazzo Broletto per Cesare Coppe (Città è vita), Michele Bisaccia (“Margherita Silvestrini Sindaco”), Sonia Serati (+Gallarate) e Massimo Gnocchi (“Obiettivo comune Gallarate”).

Inevitabile interpellare il rieletto primo cittadino nel merito di una situazione che sembra contare su numeri, per la maggioranza, rassicuranti. «In realtà – chiarisce – anche nel 2016 potevamo fare affidamento su uno stacco netto. Poi si sono persi elementi e abbiamo affrontato buona parte della legislatura sul filo del 13 a 12. Ora siamo più solidi. Raffreddori e viaggi di lavoro in corrispondenza dei Consigli sono meno preoccupanti».

Dati sufficienti a celebrare in modo pieno il successo? «Ieri sono arrivato in sala consiliare solo quando ragionevolmente certo del risultato. Mi mancavano pochi riscontri. Dopo quel passaggio e un momento per festeggiare, sono tornato al Broletto. E a dormire sono andato verso le 2.30. Alle 6 avevo i figli nel lettone. Vivaci».

Nel frattempo è arrivata qualche telefonata? «Ho parlato con Giancarlo Giorgetti, Massimiliano Romeo, Stefano Candiani. Fino al crash di whatsapp e social vari, con Matteo Salvini».

Sulle elezioni: «Il dato basso dell’affluenza ha suscitato diverse domande. Anche sulle civiche, spesso favorite da questo andamento». A Gallarate ce n’erano diverse: quella per Margherita Silvestrini (7.88%), "+Gallarate" (5.92), “Città è vita” (5.32), Obiettivo Comune (5.24). Ma è stata la “Lista Civica per Cassani Sindaco” a sbancare: 14.16%. «Fra Civica e Lega – riassume Cassani – abbiamo ottenuto il 31 per cento. Un grande risultato».

Un flash sulla campagna elettorale: «È stato bello sverniciare quelli che l’hanno impostata “contro”. I “Messi insieme”, i “nostalgici”, i “niente copyright”…». La terza definizione nasce dalla nota diramata da Margherita Silvestrini nella serata di lunedì. Etichetta con la quale il centrosinistra ha definito le sue proposte per Gallarate, a significare che sulle idee si può lavorare a prescindere. «Ma di idee – riassume Cassani – in cinque anni ne ho viste poche. E confuse».

Domanda: se il ri-sindaco potesse scegliere, a prescindere dalle trite scadenze dei cento giorni, che cosa toccherebbe con la bacchetta magica? Pausa di (rapida)  riflessione. Poi: «Il project financing per la piscina. I tempi, in quell’ambito, sono lunghissimi».

Infine, il Consiglio comunale. Impossibile che rimanga così come attualmente composto. «In effetti – conclude Cassani, senza reticenze e senza anticipazioni – ci sono eletti che hanno già fatto bene». Quindi che entreranno in Giunta. Quanti? Intanto spiccano i nomi di Claudia Mazzetti (Lega), Francesca Caruso (Fdi), Sandro Rech (Lega), Andrea Zibetti (Lega). Difficile, poi, ignorare Giuseppe Martignoni e la lista civica per Cassani Sindaco, a partire da Chiara Allai. A breve conferme, smentite, novità.

Stefano Tosi

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