La musica e la voce di Luca Virago a intervallare la presentazione dei candidati al Consiglio comunale delle liste Civici Liberali e Popolari-Forza Busto e I Riformisti-Lavoriamo per Busto.
Gigi Farioli ha chiuso in piazza Vittorio Emanuele la sua campagna elettorale.
«Un percorso sereno, gaudente, entusiasmante, ricco di idee, di consapevolezza e di coraggio – ha scandito al microfono il candidato sindaco –. Abbiamo voluto camminare tra la gente e con la gente. L’abbiamo fatto perché cittadine e cittadini, famiglie, associazioni e imprese mi hanno chiesto e ci hanno chiesto di provare».
Farioli non nasconde che la scelta di lasciare la coalizione del centrodestra “tradizionale” e scendere in campo in prima persona inizialmente «è stata difficile, tormentata. Ma ho preso questa decisione grazie alle donne e agli uomini di Busto che hanno spinto questo vecchio ragazzone, che nel 1980 cominciò a percorrere le strade della politica».
Sono passati molti anni «e oggi – dice Farioli – ho la stessa consapevolezza, maggior esperienza, rinnovato entusiasmo. Ho voluto la bicicletta e ora pedalo con voi e fra di voi», dice ai suoi sostenitori indicando la bici "griffata" con il suo volto.
Il già due volte sindaco, alla ricerca del nuovo mandato, si rammarica per una campagna elettorale dove non sono mancate «meschinerie, cattiverie, maldicenze». «Ma noi siamo qui – aggiunge subito – con cuore libero, testa lucida e anima aperta».
Rivendica, Farioli, di aver ascoltato molte persone e realtà in queste settimane. «Non certo perché ci manchino le idee – precisa –. Einaudi diceva “ascoltare, approfondire, conoscere, scegliere e deliberare”. Draghi ha detto che “la politica è azione conseguente alla consapevolezza della conoscenza e competenza, che nasce dall’ascolto e dallo studio”. Noi abbiamo ascoltato e ascolteremo», ribadisce.
Perché, di fronte alla «sfida epocale» che attende Busto, l’Italia, l’Europa, «se avremo il dono e il privilegio di governare la città, avremo bisogno dell’aiuto di tutti».