Cinquecentosedici spettatori allo stadio Speroni per Pro Patria-Padova. Sforato il tetto dei 500: dai che piano piano chissà dove arriviamo.
No, basta scherzare. Domenica allo stadio Speroni almeno un tifoso su cinque era padovano: 111 supporter risultano provenienti dal Veneto, quindi la proporzione approssimativa - anche un po' in difetto, purtroppo, perché non tutti sono spettatori paganti, vanno considerati anche gli addetti ai lavori - è così. Questi numeri procurano più dolore, e anche un po' di vergogna, della sconfitta contro il Padova. Sconfitta che è immeritata, almeno a livello di motivazione e performance dei ragazzi, perché poi nel calcio è come in quasi tutti i campi: chi vince, ha sempre ragione.
Fatto sta che domenica 26 settembre, tempo uggioso ma non disastroso, Busto non c'era. Magari tra chi non si è neanche lasciato sfiorare dal pensiero di venire allo Speroni, ci sarà qualcuno che avrà anche da mormorare. Magari in linea con i commenti raccolti da qualche giornalista padovano (loro ovviamente felici): ah, è andata come dodici anni fa. No, abbiamo replicato, non è andata come dodici anni fa perché allora avevate trovato di fronte un Dream Team, che è rimasto a (non) giocare nella terra dei sogni per ragioni terribilmente evidenti. Oggi avete incontrato ragazzi solidi e carichi, che vi hanno fatto tremare per un bel po' e non si sono arresi mai.
Ma è inutile orientare la propria rabbia verso chi non capisce, anzi è incolpevole. In fondo, che cos'ha visto a Busto Arsizio? Una squadra che ha dato tantissimo, e una città che non ha dato quasi nulla. Chi c'era, sugli spalti, ha cercato in tutti i modi di sostenere i tigrotti. Chi non c'era, magari avrà anche il coraggio, scorrendo gli articoli, di criticare in base solo al risultato o a una frettolosa lettura delle cronache. Ecco perché la Pro Patria non è destinata a compiere il salto di altre squadre, andando avanti così: perché la città non lo vuole.
Busto tiene davvero alla Pro Patria o fa solo figo pensarlo? Busto dà qualcosa alla Pro Patria, o le chiede di volare, mentre non alza i piedi da terra neanche per dirigersi allo Speroni? Ogni anno è la medesima storia, per non parlare poi del terreno minato dei pochissimi sponsor: lì è nebbia in Val Padana.
Onore non al Padova che ha fatto il suo ribaltone grazie anche agli episodi giusti. Ma a Padova. Che non è il paradiso del tifo, in serie C se ne vedono pochi, però ad esempio contro la Triestina 2mila spettatori li ha registrati una settimana fa. Duemila è un numero che non ci ricordiamo nemmeno cosa sia, da queste parti.