Incontro sulle politiche di genere, a Villa Calcaterra, ad una settimana esatta dal voto amministrativo di domenica 3 e lunedì 4 ottobre. Ad organizzarlo, le donne della coalizione di centrosinistra che supportano Maurizio Maggioni con la candidata del Pd (avvocato) Valentina Verga e la formatrice Michela Volfi (candidata nella lista civica Progetto in Comune). Ha moderato Cinzia Berutti. L'evento “Diritto alla libertà – Carmen, la scelta di essere se stesse” ha visto gli interventi iniziali della linguista Paola Tiberii e dell'attrice Noemi Bertoldi attraverso la lettura della novella tradotta di Prosper Mérimée che ha poi dato origine alla celebre opera di Bizet.
Una riflessione di ampio respiro e «a voce alta» sull'uso della lingua e sul modo in cui ci si rivolge alle donne.
Le parole creano inclusione. È stata poi la candidata per la lista civica Progetto in Comune, Michela Volfi, a delineare ulteriormente la questione del linguaggio «affinché diventi una pratica politica inclusiva. A volte basterebbero delle piccole variazioni per includere quelle parole che oggi ci sembrano tanto marginali, valorizzandole in un'ottica sociale e culturale e, soprattutto, portandole ad essere discusse nel “pubblico” - ha aggiunto Michela Volfi - Il fastidio iniziale sarebbe dettato dalla disabitudine, che provoca stupore, rispetto a certi canoni».
La candidata, a titolo esemplificativo, ha portato due termini come architetta e ministra in luogo del sostantivo declinato al maschile: «Questo sbigottimento, al di là di come la si pensi, deve interrogare. Forse vale la pena fermarci a questo stupore iniziale, riflettere e interpellarlo - la conclusione di Michela Volfi - Possiamo immaginarci una realtà diversa attraverso il linguaggio e che sia leva di cambiamento».
Infine è toccato all'avvocato e consigliera uscente, ricandidata nella lista del Partito democratico, Valentina Verga, dettagliare la proposta amministrativa che la coalizione di Maurizio Maggioni intende proporre a livello di tutela della donna e di promozione del suo ruolo nella società. Iniziando da un dato, estremamente allarmante. Il rilevamento Istat relativo al 2020 e alle chiamate al 1522 (il numero antiviolenza e stalking), aumentate del 73% rispetto all'anno precedente. Sintomo di un'emergenza, di un problema ulteriormente acuito dalla pandemia e dalle convivenze forzate tra vittime e soggetto maltrattante. Da qui la necessità di proposte e politiche definite. «Partendo dall'istituzione di un assessorato dedicato alle Pari Opportunità - ha introdotto Valentina Verga - quindi con l'idea di scorporarlo dalle competenze in capo all'assessore ai Servizi Sociali. Oggi non è più possibile fare diversamente per rafforzare la tematica delle Pari Opportunità legata alla violenza di genere e, più in generale, a irrobustire il ruolo della donna nella società». Assessorato che a livello operativo si declina nel coordinare una rete di soggetti del terzo settore («è necessario che il Comune tiri le fila di un agire al di fuori dell'amministrazione») e nel creare uno sportello di informazione e di supporto anche a livello comunale e nel, last but not least, “bilancio di genere”: risorse, stanziamenti e voci, in nome della trasparenza, dedicate alla parità di genere.
«Non è una novità in senso assoluto, ma a Busto non si è mai ragionato in questo modo. L'assessorato e il bilancio di genere - ha concluso Verga - oggi sono necessari e rappresentano la nostra visione. Farne a meno in futuro è la sfida, significherebbe aver raggiunto gli obiettivi».