Della Lega si è appassionato al liceo, quando non si vive proprio con il pensiero fisso della politica. Ma Giorgio Mariani, assessore uscente della giunta Antonelli e candidato consigliere comunale della Lega a Busto, confessa: «Già sui banchi del liceo leggevo Lombardia Autonomista». Un ragazzo della Lega, che nel frattempo è cresciuto, ha ricoperto incarichi significativi ma ha saputo anche rallentare quando si trattava di fare il papà. Laureato in architettura, ora si ricandida perché sogna di portare avanti i progetti già tracciati per la città.
Anche lei come diversi suoi compagni di lista appartiene alla generazione dei leghisti della primissima ora.
Sì, la mia prima tessera era dell'89, ma in realtà ero sostenitore fin dai tempi del liceo. Mi ricordo che a metà degli anni '80 portavo il giornale Lombardia autonomista al liceo. La sezione prima era a Varese, poi a Busto in via Cardinal Tosi. Quindi in via Culin. Ho avuto un'importante figura di riferimento, che ci ha educati.
Quale?
L'avvocato Giancarlo Tovaglieri, il nonno di Isabella. Una persona interessante, un personaggio anzi. Ci credeva tantissimo e per noi era un esempio da seguire, per integrità e valori.
Poi conosceva bene, anche da ex sindaco, la macchina amministrativa?
Esatto. Comunque, ho sempre votato Lega, fin dalla prima volta. Poi nel '93 si è conquistato il Comune di Busto, ma anche la provincia di Varese, quindi si era pronti a entrare a governare negli enti. Si dovevano nominare persone di fiducia, esperte del settore. Io ero stato scelto come vicepresidente del consiglio dell'allora ex Iacp di Busto Arsizio. Stavo studiando quelle materie.
Ha sempre avuto un approccio innovativo alla gestione della cosa pubblica?
Allora si passava sempre dai Peep, mi sono detto perché invece non sfruttare la legge dei piani di recupero urbano e i piani integrati. Obiettivo non creare quei casermoni di una volt... ghetti e problemi sociali. Piuttosto, si voleva creare un'edilizia che mettesse insieme i ceti bassi e medi, le persone che potevano comprare a prezzo di mercato. Fu una programmazione che metteva insieme pubblico e privato, sviluppando una città con strumenti innovativi. Poi sono diventato vicepresidente dell'Aler di Varese e quindi ancora assessore all'Urbanistica a Uboldo.
Dopo di che ha rallentato un po' nell'impegno politico?
Il mio lavoro era alla Sea, nell'ufficio relazioni esterne tenendo dunque i rapporti con le istituzioni. Erano anni importanti per Malpensa, si cercava anche di mostrare l'opportunità che proviene da un aeroporto. Cerando una via sostenibile. Non si tratta solo di piste e aerei, i posti di lavoro sono legati anche ai negozi e a tutto l'indotto. L'idea era di far star bene tutti. Però mi sono anche dedicato alla famiglia.
Insomma, ha preferito fare di più il papà. Finché è tornato a Busto, ma proprio come assessore all'Urbanistica. Poco prima della pandemia: quanto ha influito sul suo lavoro?
Guardi, ho iniziato il 2 settembre 2019 e appena eletto mi stava a cuore una cosa: l'ingresso dell'autostrada di Busto, ho trovato il modo di agganciarmi ai finanziamenti di Milano-Cortina, per 20 milioni in modo da avere meno traffico e più sicurezza: intervento che dovrà essere realizzato prima delle Olimpiadi. Durante la pandemia ho buttato le basi per tutta la programmazione. Dall'area delle Nord, la vocazione universitaria e i progetti di senior living con il bando di 15 milioni. Ma c'è molto altro, ad esempio l'ex macello dove troveranno spazio le sedi di un Its. Mi piace ispirarmi a Milano, a City Life, ma non con i grattacieli... Pensiamo a residenze immerse nel verde.
Dove è bello studiare e lavorare?
E vivere. Mischiando le generazioni, è anche un modo per aiutarsi a vicenda. Gli anziani si tengono vivi, occupati e i giovani imparano da loro. Negli spazi comuni possono nascere molte cose. Dal coworking allo smart working, abbiamo pensato a tanti aspetti. Ecco mi piacerebbe poter terminare tutto questo e seguire i progetti fino alla fine, se venissi rieletto. C'è anche l'università, ne parleremo in un incontro settimana prossima, lunedì 27: il terzo Polo dell'Insubria. Mentre il 30, sempre a Molini Marzoli, affronteremo i grandi progetti, dalle Nord all'autostrada... Poi nella prossima legislatura mi piacerebbe prendere in mano l'area ex Hupac, ho già preso i contatti e guardato agli scali di Milano. Sarebbe bello avere un parco verde così ampio vicino al centro.
Qualche ostacolo se lo sarà trovato di fronte. In questi anni la burocrazia non è stata proprio un nemico di poco conto, no?
Mi trovo anche ad affrontare problemi che sono lì da vent'anni, penso a via Matteotti, San Michele, il famoso prosciuttone. È tutto in mano ai privati, agli eredi. Appena si potrà, voglio cambiare gli strumenti. Alla mia maniera.
Alla sua maniera sta facendo anche la campagna elettorale, via Whatsapp e Facebook ad esempio... molto da ragazzo della Lega. Scrive: «Se mi dai una mano a farmi girare tra i tuoi amici e parenti di Busto, ti ringrazio molto». E poi su Facebook ha postato una supporter speciale...
(ride). Mia moglie, sì ha fatto questo post! «La mia preferenza gliel’ho già data 20 anni fa .Ora amici e amiche di Città Di Busto Arsizio tocca a voi... garantisco io».