Legnano - 22 settembre 2021, 06:20

«La terza giornata è quella del mal di gambe... Passato quando ci è venuto incontro Cipollini»

Prosegue l'avvincente diario del Giro dei Campioni partito da Legnano: martedì è stato il giorno degli «incontri mondiali, da Mario a Francesco Chicchi». Gagliardetto al museo di Bartali, purtroppo chiuso. Ricordandosi che il filo conduttore è sempre la beneficenza. VIDEO E FOTO

La terza giornata è quella del mal di gambe. Ma che passa, o almeno si dimentica quando si fanno gli incontri mondiali: come quelli con Mario Cipollini e Francesco Chicchi, uniti da una parola magica, Zolder. 

Il Giro dei Campioni, quello fatto con i muscoli (a partire da quello più importante, il cuore, bisogna sempre ricordarsi che si può partecipare sostenendo Aspi e Uildm, LEGGI QUI) ha registrato i suoi 202 chilometri, da Marina di Pietrasanta a Gaiole in Chianti, con una deviazione non voluta che ha allungato il percorso. Si è respirata la storia del ciclismo e non solo, ma anche la musica, con Puccini, raccontano Enzo Tesoro, Giorgio Bittanti, Massimo Monti e Roberto Damiani, fedelmente accompagnati da Angelo e Iose. 

Racconta Roberto: «Sì, è stata la giornata del mal di gambe, dura, è stato abbastanza importante, però con gran belle emozioni. Ci ha fatto grande piacere incontrare Cipollini, che ci ha dato dimostrazione di una grande disponibilità verso tutti noi... siamo dei pedalatori in confronto a lui...»·

Cipollini ha trascorso momenti preziosi insieme. «Mario dopo averci onorato dei suoi racconti e averci detto qualcosa di Puccini - spiega Enzo - ha pedalato con noi per alcuni chilometri. Ci ha poi autografato le magliette».  

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Sì, sono 202 chilometri tosti, quelli del terzo giorno, ma dentro ci si porta questo bagaglio di sensazioni così uniche. Massimo lo ribadisce: «Cipollini ci è venuto incontro da Lucca... Poi siamo arrivati a Pisa, in piazza dei Miracoli». Giungendo sul posto così in bici, dopo tanti sforzi, la ricompensa sembra ancora più immensa: «Stupenda».

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Le tappe toscane si susseguono e si passa da Ponte a Ema, «dove nacque il grandissimo Gino Bartali». Lì si è costretti a consegnare il gagliardetto di Legnano a un museo chiuso e viene un po' di  magone. Eppure ciò non spegne il desiderio di un museo dedicato al mitico marchio Legnano: ci si deve muovere solo nel modo giusto.

Ma adesso in sella. Gli incontri non sono finiti, c'è il presidente dell'Eroica, ed ecco Gaiole in Chianti. Il benvenuto, però, lo dà sempre lei, la natura: con una sorridente luna, che sembra raccomandare: «Riposate, campioni». Già, perché tutti sono campioni, imparando l'uno dall'altro. E oggi - si possono stimare gli amici legnanesi - si è pedalato con Cipollini.

Marilena Lualdi