Busto Arsizio - 10 settembre 2021, 09:30

Reguzzoni: «In Lega dopo un comizio con Bossi. Ma oggi decido anche da mamma»

Paola Reguzzoni racconta perché si è rimessa in gioco nella partita elettorale: «Amo la politica di trincea, impegnarmi per la città. Com'è dura per una donna e una madre? Se dormi poco, ce la puoi fare.... Fiera della mia lista.

Paola Reguzzoni

Paola Reguzzoni

A sedici anni, in piazza Duomo ascolta un comizio di Bossi: entusiasta da lì inizia il suo percorso politico. Oggi Paola Reguzzoni è una mamma e oltre all’esperienza di questi quasi ormai trent’anni nelle sedi della Lega e amministrative, si sente spinta più che mai a dedicarsi alla cosa pubblica.

Lei oggi è il commissario della Lega a Busto, terza nella lista dei candidati consiglieri, dopo un periodo così lungo di impegno politico. Che cosa l’ha spinta a scendere di nuovo in campo nella sua città nelle amministrative?

Contrariamente ad altre persone illustri, a me non è mai interessato uscire dal territorio. Amo molto la politica di trincea, impegnarmi per la mia città, e la provincia, sempre nella concretezza di un amministratore. In questo momento, dopo gli alti e bassi dell’ultima amministrazione, ho ritenuto che parallelamente a un cambio di rotta con le nuove generazioni ci volesse un minimo di esperienza.

 Lei è anche mamma, oggi. Questo alimenta la voglia di impegnarsi per Busto e il suo futuro?

Assolutamente sì, raddoppia la voglia e la passione nel progettare per il futuro. C’è anche da dire, ahimé, che triplica le difficoltà. Qua si allaccia al discorso delle quote rosa, le donne in politica sono poche, le mamme idem. Se dormi poco, ce la puoi fare… Va detto che fin da giovane ho scelto di non basare mai il mantenimento economico sulla politica. Non mi piacciono i dipendenti della politica, in quanto tali sono poco liberi nelle loro scelte.

Questa è una coalizione: se l’amministrazione venisse confermata, si vede assessore o rimarrà in un alveo più politico?

A me piace essere presente in consiglio. Anche da semplice consigliere si fa qualcosa di concreto. Durante il periodo del primo lockdown, penso al lavoro per le attività, i tavolini, la Tari. Se posso contribuire nel mio piccolo a migliorare il dibattito del consiglio ci rimango molto volentieri.

Lei si è dichiarata fiera della sua lista.

Sì molto, è una delle poche di Busto con 24 candidati davvero, spesso si arriva a mettere nomi per riempire gli spazi. Non è stato così per noi, nonostante l’abbiamo fatta in agosto.

Un po’ meno soddisfatta dell’andamento della campagna elettorale, dal punto di vista dei toni soprattutto?

Da persona spigolosa ma pragmatica trovo che si stia facendo una campagna social molto mediatica povera di  contenuti. Siamo partiti con l’abbandono del centrodestra da parte di Farioli, appoggiato da tante parole e poche concrete, e stiamo continuando a mio avviso andando poco a scandagliare i problemi. Siamo agli inizi, è vero, ma è chiaro che è più difficile andare a parlare di riequilibrio della tassazione. È tutto molto all’americana, con gadget e via dicendo.

Il suo primo istante con la Lega. Come lo fotografa?

Un sabato pomeriggio, reclutata da un consigliere di Busto, vado a sentire questo… Umberto Bossi in piazza Duomo a Milano. Sono andata in treno ed è cambiata la mia vita, perché ho visto un progetto, qualcosa di nuovo attecchire su una ragazza di 16 anni. Non è un’età in cui ci si interessa di politica. Quando guardavo il tg con mio padre, metà delle parole non le capivo. Lui sì, mi ha aperto un mondo.

Cambiata proprio... zero?

Be', vado in consiglio comunale con la giacca, ora. È chiaro che la questione settentrionale è la priorità. Adesso con la ripartenza dopo il Covid è doppiamente importante. Sì, stiamo chiedendo alla Lombardia, di far ripartire l’Italia: la regione più colpita dal Covid. Anche Busto ha una disponibilità di fondi con questa emergenza e qui ci giochiamo dove posizionarla. Se essere un grosso paese alle porte di Milano o diventare veramente città.

I.P.E.

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