La bandiera di Forza Italia lo ha accompagnato durante l’intera militanza, iniziata nel 1994 con la discesa in campo di Berlusconi.
E in quel rettangolo di stoffa, custodito gelosamente da Orazio Tallarida, neo vicecommissario azzurro a Busto Arsizio, è racchiusa la storia del partito. Una storia che continua ancora oggi, nonostante il consenso non sia quello degli anni d’oro. E nonostante le fibrillazioni che hanno interessato la sezione cittadina.
«Ho portato la bandiera in tutta Italia, in ogni appuntamento del partito – racconta Tallarida –. Negli anni è stata firmata dai principali esponenti, a partire ovviamente da Berlusconi. Ma anche Brunetta, Carfagna, Bernini e molti altri, compresi Toti e Romani, che oggi hanno preso un’altra strada».
Una strada che a livello locale porta a Gigi Farioli. Sulla vicenda che ha a lungo monopolizzato l’attenzione della politica cittadina, Tallarida afferma che «ogni persona può fare liberamente le proprie scelte. Rispetto le decisioni di tutti e anche gli altri dovrebbero fare altrettanto».
Al centro delle polemiche c’è stata la realizzazione della lista del sindaco. E proprio il nome di Tallarida è stato accostato a questa lista. «C’è stato un confronto – spiega l’interessato – perché non condividevo alcune cose che leggevo sui giornali. Negli ultimi anni mi sono sentito solo, non coinvolto dagli organismi dirigenti del partito a Busto. Questo non l’ho nascosto, ma non avrei mai lasciato, come non ho mai fatto in precedenza, il partito di Forza Italia, che è la mia casa. E, da esponente del provinciale, ho sempre detto che non avrei mai abbandonato il centrodestra andando contro Emanuele Antonelli che, oltre a essere un amico, si è dimostrato un ottimo sindaco (leggi qui)».
In ogni caso, al di là delle voci e delle polemiche, «Forza Italia ha fatto la sua scelta e io mi sono messo a disposizione del partito».
La bandiera, che in passato è finita anche a Porta a Porta, è pronta a essere rispolverata per i gazebo.
Nei giorni scorsi lo storico militante è stato nominato vicecommissario cittadino. E sarà anche capolista alle elezioni d’ottobre. «Sono ovviamente orgoglioso – spiega –. Il mio pensiero va al mio braccio destro Tiziano Canaglia (con lui anche nel Club Forza Silvio, ndr) e a tutti i giovani del partito che mi hanno affiancato in questi anni, a partire da Federico Radice e Giada Martucci. Ma avere un “titolo” non cambia le cose, continuerò a lavorare come ho sempre fatto, mettendoci ancora più passione».
E il lavoro non manca, senza l’apporto di Farioli e con il simbolo forzista che a livello nazionale non ha il consenso del passato. «Il momento non è semplice – ammette Tallarida – ma tireremo fuori il carattere e daremo un contributo importante al centrodestra per vincere al primo turno».