Politica - 30 luglio 2021, 17:21

Maggioni a Mariani: «Non chiudiamo al confronto, ma essere mobili non è sinonimo di attivismo politico»

Il candidato sindaco del Pd a Busto Arsizio si rivolge al presidente del consiglio comunale che sollecitava uno sguardo comune: «Sarebbe stato ben peggio se in questa situazione il Circolo avesse scelto di sostenere altri»

Maurizio Maggioni è il candidato sindaco del Pd

Maurizio Maggioni è il candidato sindaco del Pd

Un ragionamento comune fra le forze alternative al centrodestra, dato ciò che sta accadendo in quest'ultimo a Busto Arsizio. Lo auspicava il presidente del consiglio comunale Valerio Mariani (LEGGI QUI) e ora il candidato sindaco del Pd Maurizio Maggioni risponde così.

«Valerio Mariani nell’intervista rilasciata all’ InformazioneOnLine sottolinea la necessità di uno sguardo nuovo sulle prospettive che si aprono nel panorama bustese dopo la candidatura Farioli, e dichiara che se «tutti questi gruppi che si stanno formando si organizzassero, ci sarebbe la possibilità di competere davvero elettoralmente».

Valerio, con il quale ho condiviso anni di lavoro politico e che ritengo serio ed esperto, capisce bene che l’insieme delle diversità non produce somma di voti e penso che la sua proposta più che indicare un preciso percorso, sottolinei la necessità di essere propositivi di fronte alle novità, ma soprattutto invii un messaggio interno alle dinamiche del Pd, giudicate, per brevità, “identitarie”. 

Due riflessioni.

La prima: esiste l’eterogenesi dei fini. Continuare a fare omaggi a Farioli può determinare un rafforzamento del centrodestra. Ma se non la si vede così, allora si sappia che Farioli sovraintende ad un’operazione  che metterebbe insieme I.V., Popolo della Famiglia,  Rinascita della Democrazia Cristiana, Azione, Forza Italia e Cambiamo e che programmaticamente vuole non essere di centrodestra né di centrosinistra. 

Dal mio punto di vista pesa, e molto,  che verso il centrosinistra , da anni in minoranza e costruttivo, si aggiungerebbe un altro ostacolo

Seconda riflessione.

I rapporti tra le liste e i candidati competitor del centrodestra poteva essere più unitario? Non c’è limite al meglio possibile , ma domandiamoci se il meglio possibile non è stato già raggiunto. Nel 2016 quando sostenevamo il candidato di B.A.C. stavamo costruendo prospettive migliori? Il contesto di liste costruito da M5s , Verdi ed inizialmente da Sinistra Italiana,  fatto di più liste con una civica né di destra né di sinistra, sempre più esposta su posizioni centriste, assomiglia alle prospettive impossibili di Escher  dove quando si sale si scende.

Altro che ricerca di una possibile unità.  Sarebbe stato ben peggio se in questa situazione il Circolo del Pd avesse scelto di sostenere altri. Concordo che una politica seria è disponibile ad aperture, accordi ed intese su obiettivi di qualità. Non si chiude al confronto ed al possibile incontro anche all’ultimo minuto ma essere mobili sull’asse della topografia dei raggruppamenti non è sinonimo di attivismo politico. 

Non dimentichiamoci la priorità: che il centrodestra perda ed in modo molto netto vista l’inefficienza dimostrata,  l’incapacità di prospettiva e le garanzie invece che danno i nostri amministratori. Il secondo turno si vedrà dopo il primo».

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU