Busto Arsizio - 27 luglio 2021, 07:00

Busto, l’auspicio di Mariani: «Un ragionamento comune tra le forze alternative al centrodestra»

Con Farioli e Forza Italia fuori dalla coalizione di centrodestra, lo scenario in vista delle elezioni è cambiato rispetto a poche settimane fa. Per il presidente dell’assise ed esponente del Pd è «più che opportuna una riflessione comune» tra i candidati alternativi ad Antonelli

Valerio Mariani

Valerio Mariani

Centrodestra in fibrillazione a Busto Arsizio per il tentativo del commissario cittadino di Forza Italia Gigi Farioli di dare vita a un polo centrista che sabato ha ricevuto un ulteriore avallo dai piani provinciali del partito (leggi qui).

Una spaccatura nella coalizione che sostiene la ricandidatura di Emanuele Antonelli a cui guardano con interesse anche dal fronte del centrosinistra.

Perché ora, salvo passi indietro da parte dei berlusconiani, si aprono scenari fino a poche settimane fa difficilmente immaginabili. E, di fronte a un centrodestra sempre favorito ma non più inattaccabile, le altre forze in campo sono chiamate a una riflessione. O perlomeno dovrebbero sedersi intorno a un tavolo e ragionare: questo l’auspicio di Valerio Mariani del Partito Democratico, esponente più esperto tra le fila dell’opposizione in Consiglio comunale e, in generale, tra i rappresentanti di lungo corso nell’assise cittadina da lui presieduta.

«Gesto di Farioli coraggioso»

«Il gesto di Farioli è un gesto coraggioso, rispetto a dinamiche consolidate – sostiene Mariani –. Ci siamo anche sentiti e, dico la verità, non pensavo che arrivasse a tanto».

Secondo lui, «la scelta di Farioli è importante all’interno dei numeri della coalizione di centrodestra. Certo, è indubbio che il sindaco uscente sia ancora avvantaggiato».

Ma con lo scenario che si va delineando «si potrebbe creare un’occasione nella misura in cui gli altri, compresi i miei “soci”, cominciassero a ragionare sul fatto che, se tutti questi gruppi che si stanno formando si organizzassero, ci sarebbe la possibilità di competere davvero elettoralmente».

Le forze in campo

Mariani dà questa lettura della situazione attuale. «Ci sono tante liste ed è vero che queste non fanno riferimento a un’area con una percentuale pesante. Però le tante liste, un pezzo alla volta, possono portare al 51 per cento».

Anche perché si tratta di realtà «diverse tra loro, in alcuni casi molto diverse: se partiamo da Gigi Farioli e arriviamo a Chiara Guzzo, o viceversa, c’è un panorama di liste che “prendono” dappertutto.
Il Pd ha il suo zoccolo duro, Amanda Ferrario affiancata ai 5 Stelle è una novità che avrà il suo pacchetto di voti, un pacchettino ce l’avrà la sinistra. Non dimentichiamo Busto al Centro, che magari non raggiungerà i numeri di cinque anni fa, ma comunque avrà la sua percentuale. E poi c’è Farioli».

Per l’esponente dem «è il meccanismo inverso rispetto alle altre volte: quest’anno l’offerta elettorale è tale per cui la gente potrebbe diversificare così il voto da indebolire la corazzata centrodestra».

«Più che opportuna una riflessione comune»

Ma davanti agli inattesi ma sicuramente non sgraditi colpi di scena nel centrodestra, il fronte opposto non può limitarsi a osservare, secondo Mariani.

«È necessario – dice il presidente dell’assise – mettersi adesso intorno a un tavolo e ragionare. Il che non vuol dire solo andare tutti contro il sindaco uscente, ma capire se ci sono dei presupposti per poter lavorare insieme, prima o dopo il ballottaggio».

Anche perché, secondo Mariani, «c’è il rischio che qualcuno vada al secondo turno col 15-20 per cento, rispetto alla corazzata del centrodestra che avrà una percentuale più alta. La situazione si è modificata in maniera tale che, ripeto, sarebbe più che opportuno che coloro che si sono candidati in alternativa al sindaco attuale si incontrino e facciano una riflessione».

Comprendendo lo stesso Farioli? «Certo. Se si confermasse questo scenario, bisognerebbe immediatamente mettersi al tavolo e ragionare».

Qualche tempo fa, il tentativo portato avanti da un gruppo di cittadini per arrivare a una sintesi (e a un unico candidato) tra le forze di centrosinistra allora in campo era andato a vuoto.
Ora, però, c’è un centrodestra – al momento – spaccato.

«Non dico che qualcuno dovrebbe fare un passo di lato – conclude Mariani – ma iniziare a capire se ci sono dei presupposti comuni sarebbe importante. Arrivarci dopo, secondo me, diventa più complicato».

Riccardo Canetta

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