Altri sport - 26 luglio 2021, 07:47

FOTO. Martinenghi, adesso "Giochi" con la storia. Ecco la tua corona di bronzo

L'Olimpiade di Tokyo incorona il fuoriclasse della nostra provincia: nella finale dei 100 rana Nicolò conquista il bronzo in 58"33 e riporta l'Italia nella leggenda della specialità 21 anni dopo Fioravanti e Rummolo. «Mi sono sognato gli ultimi 15 metri tante volte in allenamento, sono su un'onda altissima e non voglio scendere. La dedico a Franco»

Foto tratte dalla pagina Facebook ufficiale della Federazione Italiana Nuoto

Foto tratte dalla pagina Facebook ufficiale della Federazione Italiana Nuoto

«Mi sono sognato gli ultimi 15 metri tante volte in allenamento. E' favoloso».

Cosa hai fatto Nicolò Martinenghi! La medaglia olimpica nella finale dei 100 rana, quella che vedevi solo su YouTube, adesso è realtà e ti spalanca le porte dell'Olimpo. Nel cielo della provincia di Varese, dall'alba di oggi, brilla una nuova stella: a un passo dai 22 anni, che compirà il 1° agosto, "Tete" ferma il tempo che vale un posto nell'eternità dello sport, quei 58 secondi e 33 centesimi che riportano la rana azzurra sul podio olimpico a 21 anni di distanza (la stessa tua età, nel segno del destino) dalle imprese di Fioravanti e Rummolo.

Quella di Nicolò è la medaglia numero 21 del nuoto azzurro ai Giochi, il suo quarto gradino personale verso la gloria dopo tre bronzi europei, quella gloria in cui nuota Sir Adam Peaty, l'uomo rana d'oro che tutto vince e che si piazza con il tempo di 57"37 davanti all'olandese Arno Kamminga (58"), altro fenomeno assoluto.

«Ancora non mi rendo conto di cosa sia successo - dice il ragazzo dei sogni di tutti, nella sua Azzate, in provincia di Varese e in Italia dove gareggia per il Circolo Canottieri Aniene ed è allenato da Marco Pedoja - è una cascata di emozioni: non ci credevo troppo prima della gara, ma ho cercato e voluto da tempo questa medaglia».

«Dedico questa medaglia al mio primo allenatore Franco che sta vivendo un periodo difficile - aggiunge Tete - Sono emozioni forti, un giorno lo capirò ma ora sto su un'onda altissima e voglio surfarla fino alla fine. Ieri ho fatto fatica ad addormentarmi. Avevo tanti pensieri perché oggi riesco a capire le emozioni che hanno vissuto 21 anni fa Fioravanti e Rummolo. Ringrazio tantissimo anche il mio allenatore Marco Pedoja perché sapevamo entrambi da dove partivamo e qual era il nostro obiettivo».

Primatista mondiale juniores dei 50 e 100 rana, prima finale vinta il 12 dicembre 2019 agli Assoluti invernali di Riccione, primo italiano nella storia ad infrangere il muro dei 59 secondi. Primo, soprattutto, nel cuore di chi lo ama da impazzire: e siamo in tanti.

A.C.

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