Una manifestazione contro il Green Pass nel centro di Busto, come in altre città italiane a partire da Varese: una quindicina di persone hanno aperto la protesta, che si è ben presto rivelata contro i vaccini, la "dittatura sanitaria" e le limitazioni dettate dall'emergenza Covid. Alla fine, si è formato un corteo di circa 150 persone che hanno sfilato da piazza San Giovanni a via Milano tornando poi nel punto originario.
La Lega presente con il suo gazebo ha denunciato di essere stata aggredita verbalmente. Durante la manifestazione carabinieri e polizia hanno vegliato che la protesta non degenerasse.
All'inizio era circolata la voce che potesse interessare i pubblici esercizi, visto che il Green Pass, così com'è stato concepito, ha creato molto malumore. Poi anche chi tra i commercianti era andato a vedere, si è allontanato e dissociato. I cartelli e i discorsi erano di ben altro tenore, concentrati sui vaccini, su presunti complotti e dittatura tanto da evocare il binario 21.
Da piazza San Giovanni, la protesta al grido di "Libertà" si è spostata verso altre zone del centro, naturalmente senza l'ombra di mascherine, che anzi sono state bruciate.
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La Lega ha raccontato che «verbalmente, alla presenza delle forze dell'ordine, ci hanno aggredito e continuano ancora con frasi tipo "Salvini traditore", "non avrete più il nostro voto", "uno ha strappato la tessera", "dopo 30 anni di Lega vigliacco ci hai tradito", "lecchino di draghi", "andatevi a nascondere", uno è venuto quasi alle mani». Una scena che è stata definita, «deplorevole e deprimente su cui riflettere, erano tanti, abbiamo filmato tutto, le forze dell'ordine hanno fatto scudo».