È arrivata a San Magno, la croce di Ariberto da Intimiano. Solennemente scortata dalla contrada San Domenico. Che ha custodito simbolo e oggetto della vittoria, conquistata al palio nella primavera 2019, per un periodo ben più lungo del previsto. Una delle tante anomalie determinate dall’epidemia Covid (nei video in fondo all’articolo, l’ingresso delle contrade in piazza e l’arrivo del “crocione”).
Anomala è stata anche la traslazione, condizionata dalla necessità di evitare che la cerimonia favorisse il contagio. Spazi contingentati. Reggenze di fronte al sagrato, con magistrati, gonfaloni e musici. Autorità civili e militari nei pressi di palazzo Malinverni. Transenne e resto della piazza a disposizione degli altri partecipanti (difficile dire se sufficientemente distanziati, seconda foto in fondo all'articolo). Tempi stretti, così da non prolungare eventuali situazioni di rischio.
La croce ha fatto il suo ingresso in basilica, accolta da monsignor Angelo Cairati. Poi l’annuncio (e la firma, da parte del supremo magistrato, Lorenzo Radice) del bando che lancia il palio del prossimo 19 settembre, con l’auspicio rituale della lotta leale in cui «…la vittoria arrida alla contrada più degna». E la consegna della banda della vittoria (prima foto in fondo all'articolo), a San Domenico.
Infine l’appello del sindaco ai contradaioli, con riferimento alla pandemia: «Legnano ha bisogno di voi. Dei manieri. Dobbiamo fare affidamento sul senso di responsabilità. A settembre e probabilmente dopo. Non è finita, nonostante la stanchezza. Ma dentro la stanchezza c’è anche la forza della nostra gente».
Il suono delle chiarine, ritmato dai tamburi, è tornato. I colori delle contrade hanno macchiato di gioia e passione la piazza. Legnano ha rinnovato uno dei suoi riti. Che è ritrovo e premessa. Nonostante tutto, teste e cuori puntano il 19 settembre.