Non è andata decisamente bene la riunione del tavolo convocato stamattina al ministero dello Sviluppo Economico tra Whirlpool, sindacati e il viceministro Todde.
La multinazionale americana ha confermato la sua decisione di chiudere il sito di Napoli e di licenziare i 340 dipendenti che vi lavorano, rinunciando alle 13 settimane aggiuntive di cassa integrazione straordinaria.
Alla riunione erano presenti anche i delegati sindacali di Fiom, Fim e Uilm dello stabilimento di Cassinetta. «L'azienda non è disponibile ad accettare gli ammortizzatori sociali offerti dal Governo - commenta Tiziano Franceschetti, capo della Rsu della Fim Cisl - scelta che le parti sociali non condividono vista la crescita di circa il 9% dei volumi degli ultimi 12 e 24 mesi e il periodo storico che stiamo vivendo con i fondi del Recovery Plan. Una situazione grottesca viste le risorse in campo».
Le Rsu di Cassinetta hanno subito proclamato uno sciopero per oggi, 14 luglio e per domani, 15 luglio, di tre ore nei vari reparti dello stabilimento.
C'è preoccupazione tra i lavoratori e i sindacati. «A Cassinetta per ora nessun problema - prosegue Franceschetti - ma è chiaro che non è accettabile questa scelta dell'azienda in questo momento storico dopo una trattiva in corso da 26 mesi. Ora ci sono 75 giorni per trovare una soluzione».




