Busto Arsizio - 11 luglio 2021, 12:35

Colombe salvate dai vigili del fuoco. L'appello: «Pensate di liberarle ai matrimoni, ma le condannate a morte»

A Busto l'ultimo episodio avvenuto in queste ore. Nico e Tina soccorse e ora in stallo da una volontaria. La Lav: «Sindaco, fai un'ordinanza e vieta quest'abitudine». Antonelli: «Valuterò coi tecnici»

Colombe salvate dai vigili del fuoco. L'appello: «Pensate di liberarle ai matrimoni, ma le condannate a morte»

Nico e Tina ora sono accudite e coccolate da una volontaria in attesa del responso di un veterinario. Ma le due colombe se la sono vista brutta a Busto Arsizio in queste ore. Liberate a un matrimonio, usanza a volte praticata, hanno rischiato la morte e sono state soccorse da una signora che ha notato come fossero in difficoltà. Poi salvate dai vigili del fuoco: «Ogni anno interveniamo due o tre volte - spiega Francesco Caci, responsabile della Lav di Busto Arsizio - La liberazione delle colombe è considerata di buon auspicio per i matrimoni. Ma non sono animali selvatici, bensì domestici».

La gente non lo sa, spesso. Abituate a essere nutrite e accudite, una volta lasciate libere, le colombe si trovano spaesate e impotenti. Alla mercé dei predatori, tanto più quando sono candide. E comunque, non sono capaci di procurarsi facilmente il cibo, per cui poche si integrano, la maggior parte si lascia morire. 

La Lav è intervenuta appunto ripetutamente, ma quante altre volte è accaduto e le bestiole sono morte senza che nessuno lo sapesse? Si sta confrontando anche con l'ufficio legale: «A nostro avviso potrebbe configurarsi il reato di abbandono in questi casi».

Importante però è diffondere una consapevolezza su questo tema.

Stavolta lieto fine perché una signora ha notato i due animaletti sul marciapiede, disorientati, a rischio anche di essere investiti: una era già scesa sulla strada. Allora la donna ha chiamato i soccorsi. A questo punto però le bestiole si sono spaventate e sono volate su un albero: si è reso necessario l'intervento dei vigili del fuoco di Busto, che con destrezza e dolcezza le hanno prese. 

Un'ulteriore conferma di come non siano selvatiche, perché altrimenti catturarle sarebbe stato ben più problematico. Poi sono state affidate a Isotta Monica, in attesa dei controlli di rito e di poter essere poi adottate. «Ringrazio Roberta - spiega la volontaria - la signora che le ha viste e non si è girata dall'altra parte». Le ha chiamate Nico e Tina, perché dopo il salvataggio la tensione si è bruciata con una sigaretta.

La Lav si rivolge a tutti, dal Comune alla Curia. Che si diffonda questo messaggio, cioè, di non liberare più le colombe alle nozze, spiegando il motivo. Perché non c'è intenzionalità dietro, molti credono che si tratti appunto di animali selvatici e che questa sia una liberazione: invece, è facile che sia una condanna a morte.

Ha chiesto un'ordinanza al primo cittadino. Emanuele Antonelli sta valutando la questione: «Mi confronterò con i tecnici per vedere il da farsi»..

Ma. Lu.

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