Claudio Gentile è considerato uno dei migliori terzini della storia del calcio, italiano e non solo. Con la Juventus giocò per 11 anni, vincendo 6 campionati di serie A, due Coppe Italia, una Coppa delle Coppe, una Coppa Uefa e disputando anche una finale di Coppa dei Campioni; in Nazionale ha collezionato 71 presenze, vincendo i Mondiali nel 1982. È stato poi Commissario Tecnico dell’Italia Under 21, vincendo l’Europeo di categoria e il Bronzo olimpico nel 2004.
Insieme a Gentile ci proiettiamo sulle semifinali di Euro 2020, con particolare attenzione alla supersfida di stasera: alle 21.00, a Wembley, si sfideranno Italia e Spagna per conquistare la finale di domenica.
Mister, sono in semifinale due scuole di calcio europee: quella del Nord, con Inghilterra e Danimarca che si affronteranno domani; e quella del Sud, con la sfida attesissima tra Italia e Spagna. Cosa ne pensa?
È stato un Europeo che ha riservato tante sorprese: penso ad esempio alle eliminazioni della Francia e della Germania; o alle rivelazioni Svizzera e Danimarca. Credo che sulla carta gli inglesi non avranno difficoltà a raggiungere la finale, sono forti, non hanno subito nessuna rete; la Danimarca invece può già dirsi appagata da quanto fatto. Questo solo sulla carta, poi come sempre è il campo il galantuomo che mette tutti d’accordo. Tra Italia e Spagna vedo in vantaggio la nostra Nazionale: è un bel gruppo, i ragazzi sono ben motivati... La Spagna invece non mi ha soddisfatto molto, a parte Morata. Sinceramente tra Spagna e Belgio mi preoccupava di più quest'ultimo. Ovviamente questi incontri "dentro o fuori" non sono mai da prendere sotto gamba, qualsiasi distrazione potrebbe essere fatale.
L'Inghilterra gioca davanti al suo pubblico - eventuale finale compresa: è un vantaggio?
Il pubblico fa sempre la sua parte. Ma non c'è da recriminare: è successo così, segno di un destino, nessuno poteva prevedere le finaliste. Ma quando ti giochi le fasi finali di una competizione del genere ogni calciatore tira fuori il massimo, è l’occasione della vita. In questi casi non direi che il pubblico è il 12° giocatore in campo.
I cicli di Francia e Germania sono conclusi?
La Francia ha ancora tanti campioni importanti nel suo organico. Ha perso gestendo molto male la partita, ma grande rispetto e onore va alla Svizzera che ne ha approfittato alla grande. La Germania invece mi ha proprio deluso, ma è normale: sono cicli. Va anche detto che in tornei di breve durata come un Europeo basta che in formazione ci sia un giocatore non al 100% dal punto di vista fisico o psicologico, che puoi non fare risultato. La Germania comunque è stata eliminata dall’Inghilterra, una squadra in grande spolvero.
Come vede questo europeo itinerante?
Bello, mi piace. È un modo per integrare e unire diverse culture.
Ucraina altra squadra rivelazione?
Non ha fatto male, è arrivata al massimo possibile, più di così non si poteva pretendere. E nei prossimi anni potrebbe migliorare ancora.
Il gruppo italiano è simile al vostro del 1982?
Per certi versi sì. Vedo i ragazzi con un forte spirito di coesione. Roberto Mancini è riuscito a trovare le motivazioni giuste e tutti hanno risposto bene. L'Italia fa un bel gioco e tutti si impegnano al massimo: sia quelli che giocano, sia quelli che sono in panchina ad incitare i compagni e pronti se chiamati in causa, sempre concentrati. Questo è importante perché se devi entrare a sostituire un compagno ti devi far trovare pronto e interpretare la partita nel modo migliore.
L'infortunio a Spinazzola non ci voleva?
Certo che no, sopratutto per il morale del ragazzo che stava andando molto bene. Verrà sostituito degnamente, però per lui rimane il grosso rammarico di non giocare la semifinale e l'eventuale finale. Sicuramente oggi la medicina fa miracoli e Spinazzola, pur dopo una lunga sosta, rientrerà: auguriamoci anche più forte di prima. Vent’anni fa la carriera di questo calciatore poteva dirsi conclusa.
Grazie, mister e campione del mondo... Che dire: forza Italia!
Sì: forza Italia! Speriamo di festeggiare anche in questa notte europea, dedicandola a Spinazzola ma anche e soprattutto ai tanti morti di Covid nel nostro Paese, al personale medico, paramedico e volontari, alle forze dell'ordine e alla Protezione Civile che tanto hanno fatto per noi. Azzurri, giocate anche per loro e per la rinascita italiana.