Scuola - 30 giugno 2021, 15:43

Istituto Facchinetti di Castellanza: riconoscimento mondiale

Il professor Pagani: «Merito dei ragazzi: durante le prove i prof non potevano avvicinarsi». La magia della scienza, fra impegno e tango

Gli studenti che hanno ottenuto un risultato di rilevanza internazionale

Gli studenti che hanno ottenuto un risultato di rilevanza internazionale

Dopo avere vinto il titolo nazionale “Robocup junior on stage advanced”, la squadra Aurat dell’Istituto “Facchinetti” di Castellanza ha conquistato un titolo prestigioso anche ai mondiali “Bordeaux 2021”.

La competizione avrebbe dovuto svolgersi in Francia ma, a causa delle restrizioni sanitarie. le squadre hanno mostrato i loro progetti ai giudici per via telematica. Risultato: vittoria per la migliore dimostrazione tecnica. «Il regolamento era molto preciso – sottolinea il professor Loris Pagani, che ha accompagnato gli studenti lungo tutto il percorso, fino ai mondiali – nella stanza in cui si svolgeva la presentazione erano ammessi solo gli studenti, noi siamo dovuti rimanere a debita distanza. I ragazzi hanno svolto le singole prove dimostrando di essere veramente capaci e preparati. Questo ci ha portato a guadagnare, oltre al riconoscimento per la migliore dimostrazione tecnica, anche uno dei primi cinque posti della classifica».

Non è dato sapere quale sia il piazzamento preciso degli alunni del “Facchinetti”: il regolamento prevede che sia comunicato solo ai gruppi in quale fascia della classifica siano stati collocati dai giudici. Ma si sa che, per raggiungere il traguardo, i ragazzi hanno proposto uno “spettacolo di magia” interagendo con “Henry” e “Tommy”, due robot da loro stessi creati e progettati.

Mentre “Tommy” ha svolto il ruolo di tecnico audio e luci, utilizzando la computer vision, “Henry” ha interagito direttamente con i giovani costruttori. Dapprima ballando un tango e muovendosi in base alla loro posizione. In seguito riconoscendo le espressioni facciali, grazie all’intelligenza artificiale, per indovinare con l’aiuto di “Tommy”, il numero risultante dal lancio di un dado. «Oltre a questo piccolo spettacolo i ragazzi hanno anche fatto una dimostrazione durante la quale hanno spiegato passo dopo passo come funziona tecnicamente ogni punto della performance. Ed è questo elemento che ci è valso il riconoscimento della giuria».

Riconoscimento che è arrivato anche grazie alla determinazione, alla tenacia e allo spirito di adattamento degli studenti del “Facchinetti”, che hanno dovuto superare alcune inaspettate difficoltà. «Uno dei ragazzi non si è sentito bene – spiega il professor Pagani – e gli altri hanno dovuto superare un “vuoto” in squadra. Lo hanno fatto senza lasciarsi scoraggiare e con ottimi risultati. Un altro incidente di percorso, decisamente più rilevante, è stato il guasto tecnico che ha causato la bruciatura di una scheda. Questo ha limitato i movimenti di “Henry” durante lo spettacolo. Ma, nonostante tutto, i ragazzi si sono piazzati nella parte più alta della classifica».

Un riconoscimento, quello raggiunto da Alessandro Crespi, Michele Quaranta, Marco Turra, Andrea Spreafico, Simone Provasio, Alessandro Dubini, Tommaso Toaiari, Andrea Galliano e Andrea Vita, che è il coronamento di un percorso svolto e maturato nel corso degli anni. «Quello che è stato ricevuto – commenta il professor Pagani –  è anche un premio alla didattica, al percorso che abbiamo svolto negli anni. Un percorso che ci sta portando tecnicamente a essere una scuola sempre più al passo coi tempi. Del resto, e oggi possiamo dirlo, per quanto riguarda la robotica siamo tra le migliori scuole al mondo».

Loretta Girola

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