Busto Arsizio - 23 giugno 2021, 01:10

Accam, il Consiglio di Busto dà l’ok alla newco. Il sindaco: «Una nuova era»

Quattro ore di dibattito a tratti acceso, poi il via libera al progetto: le delibere passano con il voto favorevole della maggioranza

L'inceneritore Accam di Borsano

L'inceneritore Accam di Borsano

Passa in Consiglio comunale a Busto Arsizio il progetto della newco. Via libera dopo quattro ore di dibattito, a tratti acceso, all’autorizzazione alla costituzione della nuova società che coinvolge Agesp, Amga e Cap (che gestirà l’attuale inceneritore di Accam) e al contratto per il diritto di superficie dei terreni occupati dall’impianto.

Il sindaco elenca i vantaggi

Il sindaco Emanuele Antonelli ha aperto il suo intervento ripercorrendo la storia di Accam: «Un eventuale fallimento – ha detto – avrebbe creato problemi ai Comuni soci e un contraccolpo al personale, con pesanti costi di bonifica e un aggravio delle spese legate alle tariffe: un milione e mezzo in più all’anno per il trasporto dei rifiuti».

Il primo cittadino ha poi illustrato le caratteristiche della newco, «partecipata da Ala-Amga per il 34 per cento, Agesp per il 33 per cento e Cap Holding per il 33 per cento». Una «società benefit, in house providing, a totale partecipazione pubblica».

Tra i vantaggi elencati: «Un più ampio piano di sviluppo sovra-provinciale» nell’ottica della «green economy»; un «contenimento dei costi di smaltimento per i cittadini»; una «minimizzazione dell’impatto ambientale, con una riduzione dei trasporti dei rifiuti». Ma anche un «efficientamento energetico dell’impianto» e la «salvaguardia dell’attuale assetto occupazionale».

Secondo Antonelli, inoltre, «uno dei problemi di Accam è che c’erano troppi soci a decidere. Con questa newco cambia il mondo». Il cda, infatti, sarà composto da tre membri (per il primo anno saranno i tecnici della tre società).

In votazione anche la concessione del diritto di superficie dei terreni di Borsano occupati dall’inceneritore. Il contratto di affitto scadrà il 31 dicembre 2032, «con impegno – si legge nella delibera – da parte del Comune di Busto Arsizio ad assicurare la proroga del termine sopra indicato per il tempo necessario a consentire la realizzazione di ogni necessario intervento di upgrade tecnologico sull’impianto che sia previsto dal piano di sviluppo industriale».

«In ogni caso – ha chiarito il sindaco – si passerà sempre dal Consiglio comunale». Il costo dell’affitto sarà di 3.600.000 euro complessivi (300.000 euro all’anno).

«È un nuovo inizio – ha affermato Antonelli, dopo aver ringraziato i responsabili di Agesp e tutti gli uffici, i dirigenti e i professionisti coinvolti nel progetto –. Sono certo che anche chi oggi è contrario all’iniziativa, in futuro capirà che i benefici sono molteplici. Non è facile avere a che fare con chi, per ideali politici, esprime sempre dissenso. La salute è sempre stata al primo posto per tutta l’amministrazione. Anziché avere i rifiuti sotto casa o vederli bruciare nei capannoni, preferiamo portare avanti il lavoro che chi c’era prima di noi aveva impostato. Un pensiero anche ai dipendenti, che dopo anni bui finalmente vedono un po’ di luce».

Berutti, Vita e 5 Stelle contrari

Durante la discussione non è mancato un nuovo scontro tra il primo cittadino e il Movimento 5 Stelle, che ha presentato alcuni emendamenti, respinti. Claudia Cerini ha affermato che «con questa delibera Accam diventa un’azienda non più territoriale. E non si sa che cosa accadrà in futuro. Siamo molto preoccupati. Ricordiamo ai consiglieri medici che, con il loro voto favorevole, i cittadini convivranno altri 12 anni con l’impianto. Alla Lega ricordiamo invece che in un mese ha cambiato idea». Nel suo intervento, Cerini ha anche citato la tragedia del Mottarone, facendo infuriare il sindaco: «Baggianate e cattiverie».

Sempre per i 5 Stelle, il capogruppo Luigi Genoni ha aggiunto che «la colpa dell’amministrazione è di essere arrivati negli ultimi mesi a gestire questo tema» e che «la salute non è stata la stella polare».

«Operazione che ha dell’incredibile. In un mondo normale, una società come Accam era destinata al fallimento», ha affermato Salvatore Vita del gruppo misto, criticando anche la consultazione pubblica: «Uno specchietto per le allodole, con 1.400 pagine da consultare in otto giorni. La svolta nella gestione dei rifiuti è virtuale, per dodici anni si continuerà a incenerire».

Secondo Cinzia Berutti (Pd), con la classe politica che ha gestito il consorzio per un quarto di secolo «un servizio al territorio è diventato un problema». Per la consigliera dem, che non ha risparmiato punzecchiature alla Lega, anche l’esito del nuovo percorso è, a suo dire, «estremamente deludente» e caratterizzato da «indeterminatezza»: «Il salvataggio di Accam ha senso se rientra in una dimensione di economia circolare, che qui rimane sullo sfondo».

Meno critico il parere di Laura Alba di Busto al Centro, che infatti si asterrà, chiedendo comunque di mantenere alta l’attenzione sul tema della salute.

L’ok della maggioranza

«Un lungo percorso, molto condiviso da tutti i consiglieri, durante il quale sono state fatte tutte le domande possibili», il parere di Donatella Fraschini di Idee in Comune.

«Cambiare idea è segno di intelligenza – la replica del capogruppo leghista Ivo Azzimonti alla minoranza –. Abbiamo deciso di votare a favore perché abbiamo visto un’opportunità per il territorio. Vigileremo, ma non vedo un accentuato pericolo per la salute, come dicono strumentalmente alcuni colleghi. Inoltre, salvare una società è un valore aggiunto».

Di «nuove opportunità per il territorio» ha parlato anche la capogruppo di Forza Italia Francesca Tallarida, citando l’intervento dell’assessore all'Urbanistica Giorgio Mariani, che ha parlato del progetto dell’“Hydrogen Valley”, che potrebbe coinvolgere la newco (leggi qui).

L’assessore Gigi Farioli, che nei mesi scorsi ha affiancato il sindaco in questo percorso, rassicurando Daniela Cerana (Busto Grande) – che chiedeva se il Consiglio avrà sempre l’opportunità di intervenire sulla vicenda – ha sottolineato che «quello di oggi è un passo inimmaginabile fino a pochi mesi fa. Le criticità esistono, ma diamo avvio a una società che trasforma qualcosa che era drammatico e che avrebbe eliminato la possibilità del Comune di Busto di essere in controllo della governance dei rifiuti. Noi non siamo contro la salute, ma siamo per la sua tutela».

Allo scoccare della mezzanotte, dopo quattro ore di discussione, le delibere sono state approvate con i voti favorevoli della maggioranza. Astenuta Alba di Busto al Centro, contrari Berutti del Pd e i 5 Stelle Genoni e Cerini. Il presidente del consiglio, il dem Valerio Mariani, e Vita non hanno partecipato al voto.

Riccardo Canetta

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