Politica - 21 giugno 2021, 22:58

VIDEO. Richetti a Varese: «Azione non è l’alternativa a destra e sinistra, è un’altra storia»

Il senatore alla prima riunione post lockdown del movimento di Coletto sindaco: «Ricostruire la politica da fondamenta solide e credibili. Basta parlare di parcheggi e mercato: a Varese manca una visione che la attesti quale capitale di un pezzetto di una regione importante»

VIDEO. Richetti a Varese: «Azione non è l’alternativa a destra e sinistra, è un’altra storia»

Primo evento post lockdown per amici e sostenitori di Azione Varese che si sono ritrovati al Panorama Golf per confrontarsi sui temi della campagna elettorale, che vede Carlo Alberto Coletto candidato sindaco di Varese. Per ora è anche l’unico sfidante di Davide Galimberti, insieme a Francesco Tomasella, visto che altre candidature non sono ancora state ufficializzate.

Una serata di confronto per presentare le idee contenute nel programma di Coletto a cui hanno partecipato anche il segretario regionale e provinciale di Azione, Niccolò Carretta e Andrea Di Salvo, insieme al senatore Matteo Richetti che a Varese è particolarmente legato, non solo politicamente. «Questo impegno è una cosa che sento di fare per amicizia. Il mio angelo custode mi portava in giro per la città raccontandomi la storia di ogni angolo, mostrandomi le cose che non andavano e come le avrebbe cambiate», ha detto ricordando Giancarlo Pignone, scomparso a febbraio ma una presenza ancora sentita nel movimento che ha contribuito a fondare. 

«E’ anche per questo che credo che per Varese ci sia bisogno di un’altra storia, che non è quella di chi sta in mezzo ad una contesa tra destra e sinistra, ma di chi ricostruisce la politica da fondamenta solide e credibili, perché altrimenti questo Paese è condannato a una vita di social, trasmissioni tv, belle parole ma nella concretezza non si costruisce un paese operoso, responsabile, credibile».

«A Varese la nostra sfida contiene fondamentalmente tre idee. Ancora questa settimana il dibattito pubblico a Varese è tutto di richiamo alla politica nazionale. Non c’è una discussione sull’esigenza di Varese di avere un progetto di città. Nessuno che si ponga domande tipo: pensate ancora che la manifattura dal punto di vista economico, per questa città, sia centrale? C’è un piano industriale che fa di Varese la capitale dell’operosità? C’è una prospettiva? Sono molto preoccupato di cosa vuol dire un’amministrazione che già su questi aspetti è stata carente, aggravata ora dalla compagine grillina, perché quando si mette in un’esperienza di governo un po’ di populismo dal punto di vista ambientale, della produttività, queste cose si sentono. Non ci basta quindi il richiamo dello schierarci da una parte o dall’altra e fare di Varese un microcosmo del conflitto nazionale per cui il nuovo centro sinistra comprende anche Conte, Casalino, Di Maio e il centro destra che discute con preoccupante ritardo».

Per Azione c’è una grande opportunità. «Un’alternativa a Varese c’è e non si rassegna a vedere per altri 5 anni la fiammata della campagna elettorale e poi la gestione che non fa fare salti di qualità. Noi saremo di fronte a un bivio: o si ha un progetto chiaro e si coglie l’opportunità dei fondi europei, oppure si perde un treno importante. E’ qui che si fa la differenza. Sento parlare solo di piazzale Kennedy, mercato, parcheggi. Sono discordi da varesotto, non di chi si candida a capitale di un pezzo di una regione importante».

Valentina Fumagalli

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