Territorio - 05 giugno 2021, 15:39

Vicino aiuta vicino: nuovo gruppo di controllo a Cassano

Una trentina di cittadini allarga il "Controllo di vicinato". Cassandra Guzon e Andrea Pisani i referenti

Da sinistra, la referente del nuovo gruppo di "Controllo del vicinato", Cassandra Guzon, Andrea Pisani, il sindaco, Nicola Poliseno, Edoardo Franchin

Da sinistra, la referente del nuovo gruppo di "Controllo del vicinato", Cassandra Guzon, Andrea Pisani, il sindaco, Nicola Poliseno, Edoardo Franchin

Controllo di vicinato” a Cassano, nuovo capitolo. Nella mattinata di oggi, 5 giugno, una trentina di persone si è data appuntamento nel parcheggio di un centro commerciale, in via Bonicalza. Luogo apparentemente anonimo. Ma collegato alle persone. Percorsi. Strade (si parla delle vie Monti, Petrarca, Fogazzaro, Confalonieri, Pascoli e Boccaccio). Abitazioni. Quotidianità. Vite. Qualcosa di profondo, da proteggere. Come? Con l’attenzione e le relazioni, questo il principio. Tanto più in un’area nella quale non sempre è facile conoscersi, fidarsi, aiutarsi.

Il “Controllo di vicinato” può funzionare a diversi livelli. E la recente attivazione, sulla quale si è fatto il punto in vista della partenza, si aggiunge alle altre esperienze, positive, avviate in città. Alle quali già contribuivano oltre 300 persone, con le rispettive famiglie. Il “Controllo di vicinato” è quel sistema per l’osservazione che, senza ronde ed esasperazioni, consente di migliorare la percezione di ciò che succede vicino casa. In collegamento, se necessario, con le forze dell’ordine. Senza modificare in modo significativo le proprie abitudini. A ben vedere, il concetto fondamentale non è “controllo”: per quello basta osservare ciò che succede nei pressi di casa. Fondamentale è la parola “vicinato”: il ripristino di relazioni che erano la normalità e che, perse o ridimensionate, vanno recuperate. Con i mezzi oggi disponibili. 

«Non possiamo essere dappertutto - ha ricordato il sindaco, Nicola Poliseno, fra qualche goccia di pioggia e il rumore del traffico, riferendosi all’azione della Polizia Locale – ma possiamo coordinare. Non c’è un forte motivo di preoccupazione, a Cassano, non stiamo contribuendo ad attivare questo nuovo gruppo a causa di un’emergenza. Ma c’è una consapevolezza: nelle zone coperte dal “Controllo di vicinato” certi reati sono crollati». Il primo cittadino ha menzionato i furti messi a segno in orari un tempo impensabili, il fenomeno della proposta aggressiva per il cambiamento di alcuni servizi, le richieste di entrare nelle case anche da parte di sedicenti carabinieri. «Diffidate – ha ammonito – chiamate il Comune, contattate le forze dell’ordine  e conoscetevi». Sì, perché il Controllo di vicinato mette in contatto le persone, crea una rete, aiuta a distinguere un’azione accettabile da un’altra che va respinta e segnalata.

Sulle dinamiche che devono mettere in atto gli aderenti ai gruppi, è intervenuto il consigliere comunale Edoardo Franchin: «Niente ronde, niente stravolgimento delle proprie abitudini. Ma se si vede qualcosa di strano, primo: chiamare lo forze dell’ordine. Secondo: inviare un messaggio whatsapp nella chat del gruppo al quale si è iscritti. Poi l’informazione può arrivare anche in un altro spazio di condivisione, quello del cosiddetto “gruppo di comando”, al quale sono iscritti i referenti delle altre chat». In questo modo, l’azione di eventuali malintenzionati può essere segnalata a livelli crescenti di attenzione. A beneficio dei cittadini e delle forze dell’ordine.

«Recentemente – ha ricordato un altro consigliere comunale, Andrea Pisani, fra i promotori più attivi per l’allargamento del controllo – nel gruppo di cui faccio parte è stata segnalata la presenza di venditori di servizi nella zona in cui abito. Tutto normale, non fosse che sono apparsi anche segni sui citofoni. Possibili segnali per marcare le abitazioni. Magari quelle che risultano vuote in certi orari. Non sappiamo se si tratta di un atto compiuto in buona fede o no. Di certo, grazie al controllo di vicinato, le forze dell’ordine hanno una segnalazione, un’informazione in più di cui tenere conto».

«Il controllo – ha concluso il sindaco, rilevando i possibili sviluppi sociali dell’iniziativa – si è rivelato anche un mezzo per conoscersi. È capitato che gli aderenti abbiano deciso di trovarsi, per conoscersi». L’unione, tra persone, fa la forza.

Stefano Tosi

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