Lunedì saranno dieci anni senza Angioletto Castiglioni. Partigiano, deportato, testimone di una delle pagine più buie della storia dell’umanità.
Proprio lunedì la città si ferma per ricordarlo (leggi qui). Ci sarà la messa nel “suo” Tempio civico, poi l’intervento delle istituzioni e delle associazioni.
Ma nei giorni che precedono l’appuntamento non è mancato, ancora una volta, il coinvolgimento dei giovani. E non mancherà nemmeno durante la cerimonia di lunedì.
Lo sottolinea Anna Longo, presidente dell’associazione Amici di Angioletto: «Abbiamo voluto celebrare questo anniversario coinvolgendo i giovani nel ricordo. Per lui sono sempre stati molto importanti. Noi abbiamo portato avanti questa tradizione, affinché con il trascorrere del tempo non si perdesse la sua testimonianza di pace e libertà».
Nel corso della cerimonia, il coro del liceo Candiani Bausch diretto dal maestro Andrea Cappellari eseguirà alcuni brani. Anche altre scuole, come l’istituto Wojtyla di Cassano Magnago, hanno fatto degli approfondimenti sulla figura del cittadino benemerito in vista della ricorrenza di lunedì.
«Angioletto ha dedicato tanto tempo ai giovani – ricorda Longo –. Fino all’ultimo ha portato nelle scuole la testimonianza della sua lotta come partigiano e cittadino di Busto. Superando le offese dell’ultima ora e affermando che è importante dare la mano all’altro. Anche se non la vuole. Anche se è diverso».
«Parole che non perdono importanza – osserva la presidente dell’associazione –. Anzi, diventano ogni giorno più attuali».
Per questo è «un dovere tramandare l’insegnamento di quest’uomo umile, che non si è mai sentito un eroe, ma un testimone dei valori di libertà, democrazia, uguaglianza. Ha ricordato quello che è accaduto anche per i suoi compagni di prigionia».
E i giovani seguivano con ammirazione quest’uomo straordinariamente mite e forte al tempo stesso. «Ricordo che dopo la sua scomparsa, i miei studenti che lo avevano conosciuto vegliarono tutta la notte fino al momento del funerale – racconta Anna Longo –. Chi ha avuto la fortuna di incontrarlo deve fare memoria. E ancora oggi, una volta compreso a fondo questo personaggio, i ragazzi capiscono e ci seguono».
Il suo messaggio, come detto, non perde d’importanza. «Con una classe dell’istituto Cavallotti di Cassano – aggiunge Longo – abbiamo immaginato un colloquio con Angioletto ai tempi del Covid, riflettendo su paure ed esigenze attuali. E provando a immaginare e a rendere ancora vivi i suoi pensieri e consigli ricchi di saggezza».