Ieri... oggi, è già domani - 20 maggio 2021, 06:00

"t'è se rigordi?" (ti ricordi?) ....Amarcord (Fellini)

Andiamo con la traduzione: "ti ricordi, quando a scuola, non si poteva parlare il Bustocco, il Meridionale o il Veneto? dovevi parlare solo l'italiano, altrimenti, bacchettate o sberloni e note sul quaderno"

"t'è se rigordi?" (ti ricordi?) ....Amarcord (Fellini)

Sono da Giusepèn: "t'è se ricordi, candu a scoea s'à pudea non parlò 'l Bustoccu, ul Teròn o 'l Venezian? - t'e duei parlò dumò 'l taliàn, se da non ian bachetai o scefutuni e noti sul quaderno" Esordisce proprio così, Giusepèn, quando gli propino la situazione odierna, di gente che vuole sentenziare sul Dialetto, quando in vita loro hanno unicamente parlato l'italiano e pensano di fornire "lezioni" sul Bustocco, sbagliando tutto; dalla fonetica al significato.

Andiamo con la traduzione: "ti ricordi, quando a scuola, non si poteva parlare il Bustocco, il Meridionale o il Veneto? dovevi parlare solo l'italiano, altrimenti, bacchettate o sberloni e note sul quaderno". Chiaro che, col Meridionale erano incluse le parlate da ..... Castellanza in giù e col Veneto, si comprendeva ogni Dialetto dall'Est della Lombardia sino al Friuli.

 Ricordo pure (e rispondo a Giusepèn) che mia madre, quando ero alle Elementari, chiedeva alla gentilissima signorina Vandoni Maria Pia (nativa di Bellinzago in Piemontre) "sciua maestra, m'al vo'l me fioeu?" e lei rispondeva...."vede signora Pierina, suo figlio non parla l'Italiano; si esprime col "Dialetto tradotto" ......pensavo in Bustocco, elaboravo in Bustocco, poi "traducevo" in italiano. Come ...veniva. A volte venivano fuori certe "vacài" (stupidaggini) che suscitavano ilarità grandiose. Ne volete una? - c'era il tema intitolato "l'elefante" e noi ragazzi dovevamo sviluppare la nostra... creatività. Come gli altri miei compagni, sviluppo il contenuto del tema e, nel pensiero finale, mi viene in mente quanto aveva detto lo zio Pepèn la sera prima. Cioè a dire "cunt'i uegi du elefanti s'à fo a cazoelua" (con le orecchie dell'elefante si predispone il bottaggio). Caspita che trovata, proprio al momento giusto. Fatto è che la maestra, dopo aver corretto i compiti, distribuisce in classe gli elaborati, con tanto di voto. Al momento della chiamata, lei, la signorina Vandoni (che Dio l'abbia in gloria) dice chiaro e tondo..."cos'hai scritto, Gianluigi? cos'è questo discorso che ...con le orecchie dell'elefante si fa ....cos'è la cazoeula?" - i miei compagni ridono a crepapelle (tranne "i fuesti" - i non Bustocchi) e io mi giustifico dapprima con un "m'a l'à di 'l me ziu Pepèn" (me l'ha detto mio zio Pepèn - quindi è "vangelo"....c'era il rispetto per chi era anziano) poi, con vivo stupore " lu sa non cusa l'è a cazoeula?" (non sa cos'è il bottaggio? glielo spiegai!

Dapprincipio, la maestra mi aveva appioppato un quattro. Poi, dopo la spiegazione, aveva corretto il voto con un 6 meno meno, visibilmente scritto sul registro.

Per dire che, allora ("ai me tempi" - ai miei tempi), il Bustocco era semplicemente parlato e scritto da pochi....ad esempio il prof, Caldiroli che in troppi "soloni" hanno dimenticato) e che invece era la "Lingua Ufficiale" sia alle Elementari sia alle Medie, dove anche le maestre e i professori, capivano il significato delle parole Bustocche. - poi si fece il contrario: proibito assoluto parlare il Dialetto a Scuola, pena ....bacchettate sulle mani, espulsione dalla classe, castigo con punizione a casa, scrivendo magari per 200 volte "in classe si parla solo l'italiano". C'e poi il mio compagno di classe Francesco Enrico Speroni (per noi Franco) che, avendo mamma Pugliese e babbo Bustocco, ogni tanto si barcamenava tra l'italiano e il Pugliese, con qualche "sfumatura" di Bustocco. (certe cose, però la gente cosiddetta "moderna" non le può capire ....dovrebbe studiare la vita e ....viverla). A ca, però, Franco parlava italiano...io no: Bustocco e basta!

Due altri esempi. A parte che mia madre, spesse volte mi dava del "selvagiu" (selvaggio) per le mie scorrerie, per non essere mai fermo, per avere addosso ....l'argento vivo. Una volta, mamma mi ha dato del "gnucco e bastardu" e mi era sembrato giusto capire cosa volesse dirmi. Sul "gnucco" non avevo problemi....voleva dirmi "fisso sulla mia posizione", mentre sul "bastardu" mi avevano spiegato qual era il significato. Mi rattristai e lo dissi a mamma....anche lei chiese spiegazioni...poi, mi disse che a Busto, per dire testardo, si dice ...bastardo....beh allora... niente di male.

L'altro esempio? "va ca...t'à mazzu" (attento che ti ammazzo) e ne parleremo la prossima volta.

Gianluigi Marcora

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