Busto Arsizio - 19 maggio 2021, 20:46

Busto vuole salvare i suoi portali, testimoni della storia

Dal censimento grazie ad una collaborazione tra il Gruppo Ricerche Storiche di Borsano e la Famiglia Sinaghina all'operazione che permetterà di dare una collocazione a diversi elementi: con appello alla città per un sostegno

La conferenza, aperta dalla vicesindaco Manuela Maffioli

La conferenza, aperta dalla vicesindaco Manuela Maffioli

Ci sono dei portali da salvare, testimoni di storia che chiedono l'attenzione di Busto. E anche un sostegno concreto da parte della città. 

Affascinante la conferenza alla sala Monaco della biblioteca "G. B. Roggia" questa sera a Busto Arsizio. Fin dalle premesse. Perché non c'è pandemia o lockdown che tenga, quando si ha la passione per le proprie radici. Si può anche fare alleanza tra Borsano e Sacconago, si è scherzato, perché in realtà al Tavolo identità - creato dalla vicesindaco Manuela Maffioli - si lavora molto insieme. Nel periodo di ottobre e novembre è stato effettuato un censimento degli antichi portoni e portali del rione di Borsano, promosso grazie ad una collaborazione tra il Gruppo Ricerche Storiche di Borsano e la Famiglia Sinaghina. Prezioso anche l'aiuto della studentessa del Politecnico Elena Brancaglion. Ieri presente con il presidente della Sinaghina Rolando Pizzoli, il presidente del Gruppo ricerche Mario Colombo e l'architetto Augusto Spada. A dare il via a questa serata appassionante, la vicesindaco Manuela Maffioli.

Si è viaggiato da Palazzo Rasini di Borsano arrivando alla centralissima Chiesa di Santa Maria (anche attraverso i fulmini che hanno lasciato strascichi), nonché nella storia, tra santi come Carlo Borromeo e architetti. Un viaggio veramente speciale culminato anche in tre proposte per recuperare due portali (e la pietra della lanterna con data 1569 segnata) che da Santa Maria furono portati a Santa Croce, poi demolita.

Verranno restaurati e rimontati - con un altro portale del 1710 - contro una parete cieca del giardino della Casa Prepositurale.

Per fare ciò si sono mobilitati dei cittadini, una vera forma di volontariato culturale, è stato sottolineato. Si è pronti a partire. Ma serve che altri bustocchi si appassionino a quest'opera e offrano il proprio contributo.

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Ma. Lu.

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