Oggi parte il Giro con la crono di 8,6 chilometri di Torino (s'inizia alle 14 con il neoprofessionista Filippo Tagliani, il verbanese Filippo Ganna, tra i favoriti, partirà alle 16.53 con diretta su Raidue, l'ultimo corridore sarà al via alle 17.03) e noi ci facciamo guidare dalle emozioni di Francesco Caielli, che di brividi e passione se ne intende.
«Sono emozionato e felice come un bambino alla vigilia di Natale che attende questo momento da tanto tempo - ci racconta il Caio da Torino, dove inizia la sua corsa da addetto stampa della Eolo-Kometa di Ivan Basso e Luca Spada - Il Giro per me è Stefano Zanatta che ne ha vissuti 28 e alla presentazione si è emozionato come se fosse la prima volta. Il Giro per me è Ivan Basso che salta ovunque come una cavalletta, non riesce a star fermo e a dormire perché l'attesa è la stessa della prima volta in cui arrivò alla partenza da corridore. Il Giro per me è la prima tappa che seguii da giornalista, quella di Cremona del 2006: poi quella corsa l'abbiamo vinta con Ivan, quest'anno non ricapiterà e forse la maglia rosa non la rivedremo ma la bellezza e lo stupore sono gli stessi di allora».
È un Giro strano: la piazza della presentazione senza gente per il Caio «mette addosso un sentimento che per certi versi è di ingiustizia. Sarà magari un Giro senza troppi tifosi sulla strada e con gli arrivi vuoti, però quando ti muovi con l'auto blu della Eolo-Kometa per Torino e per l'Italia, vedendo che tutti si fermano e ti guardano pensando "arriva il Giro", ecco quella è l'emozione più grande di questa corsa, la magia di questo sport».
«Il Giro cambia le città e le persone, le colora - conclude il Caio - Negli occhi degli otto ragazzi della nostra squadra, molti al debutto, che oggi iniziano a pedalare in giro per l'Italia, c'è un sogno: non venitemi a dire che è solo sport».
«Ringrazio chi mi ha permesso di vivere questo Giro, Ivan, chi è casa ad aspettare e chi mi ha portato per primo dentro a questo mondo, in quell'esordio di Cremona al Giro 2006».
Buon Giro, Caio.




