Felicità è giocare alla Pro Patria, essere tornato qui tra «bravi ragazzi e bravi calciatori» e fare di tutto per ripagare questa fiducia. Del resto, Andrea Masetti ha subito cercato di dare il massimo, dal suo ritorno lo scorso marzo.
«Mi ha svoltato la stagione e l'anno calcistico, la Pro - ha detto giovedì 29 aprile a Stadio Aperto il tigrotto - Conoscevo la società, i miei compagni dell'anno prima e chi è entrato ha migliorato». Gli occhi di Andrea Masetti brillano: il gol di settimana scorsa contro il Livorno (e anche un po' suo è il primo, perché ha conquistato lui il rigore per Kolaj LEGGI QUI) ha un significato importante, non solo perché ha evitato una sconfitta che non sarebbe andata giù ai tigrotti.
«Provo a ripagare la fiducia che mi hanno dato, offrendo sempre il massimo» spiega. E quel gol è proprio un modo di ripagare. Stadio Aperto è l'incontro con i tifosi, quell'incontro così arduo quest'anno con l'emergenza sanitaria. Lorenzo Pisani, presente per l'associazione 100 anni di Pro e l'iniziativa della maglia dei playoff lanciata dalla Pro Patria, scuote il capo: «Sì, ho visto il gol e la partita alla tv, ma vedere è una parola grossa... Questo è un anno incredibile, il rammarico più grosso per tutti noi è non essere a fianco dei questa squadra».
IL GOL DI MASETTI
DISTANTI, CHE SOFFERENZA
Inizia presto, Andrea, con i Pulcini del Parma, è ancora un ragazzino quando la mamma lo vede prendere il pullman e affrontare un'ora di viaggio per andare ad allenarsi a giocare. Studia diligentemente, questa è una cosa per cui la famiglia è soddisfatta e farà bene anche in casa Pro. Dall'Emilia Romagna alla Toscana, Andrea - classe 1998 - cresce. Ma qui a Busto Arsizio scopre un mondo che lo attende.
Un mondo fatto di legami storici tra tifosi e giocatori, di figure pazzesche come Merlino, Carlo Merlo ricordato da Pisani e da Luca Cirigliano.
RICORDANDO MERLINO
ANCORA MERLINO
Di sostenitori appassionati come Daniele De Grandis, che sprona Masetti.
FORZA ANDREA
E altro, molto altro ancora vibra a Stadio Aperto. Compresa, anzi a partire dalla necessità di stare vicino a questa Pro Patria. Perché diversi dei calciatori del passato hanno dovuto affrontare periodi turbolenti: qui c'è una società seria, un patrimonio di cui la città deve rendersi conto. I giocatori, già l'hanno fatto: lo dice la felicità, raccontata da un ragazzo perbene come Andrea Masetti. Che intanto assicura: «Speriamo di arrivare più in là possibile perché ce lo meritiamo, come coronamento di una grande stagione».
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