Bisogna metterci faccia, per abbattere i muri del silenzio. Per chiedere rispetto per le donne, per i minori, per i più fragili.
Il messaggio è stato consegnato con la fitta ed emozionante rete di interventi e le fotografie della mostra inaugurata oggi a Palazzo Terzaghi, a Gorla Maggiore. Si tratta della rassegna “I muri del silenzio”, illustrata con l’onorevole Giusy Versace e la fotografa Mjriam Bon, accanto al designer Antonio Sotgiu e al cantautore Daniele Stefani, accolti dal sindaco Pietro Zappamiglio, dagli assessori Susy Pozzato e Antonella Scolfaro e la consigliera delegata Annalisa Macchi.
Rispetto è la parola che ha pronunciato in modo forte e chiaro il sindaco, aprendo gli interventi: verso le donne, minori, sottolineando anche l’importanza di denunciare. Di sbriciolare appunto quei muri, come gridano la mostra itinerante e il libro: quest’ultimo, 100 pagine, 75 volti, un’edizione di 500 copie, edizione limitata a favore delle vittime della violenza.
«Il vero tema – ha rilevato l’onorevole Versace – è che queste donne dopo la denuncia si portano dietro un isolamento, anche economico, non sanno come ricominciare». Prendersi una casa in affitto, pagare i libri per i bambini, tutte incombenze che gravano e rendono più forte la solitudine: il volume serve anche per questo: per averlo si può scrivere a info@imuridelsilenzio.it .
Già una gorlese in anonimato ha fatto una donazione: «Un segno di umanità importante – ha detto Zappamiglio – E in questa battaglia importanti sono le forze dell’ordine, qui c’è il neo comandante della stazione il maresciallo Antonino Giuliano con il brigadiere Bonomo, fondamentali nella battaglia da affrontare».
Dalla Camera dei deputati alla Regione e ora a Palazzo Terzaghi, la mostra itinerante (visitabile fino al 29 maggio quando gli uffici comunali sono aperti e poi anche nelle domeniche 2, 16, 23 maggio) qui viene organizzata dagli assessorati alle Politiche sociali e alla Cultura con Disabili No Limits.
Ha una meta privilegiata, le scuole: è nelle giovani generazioni, nei cittadini del futuro che si può seminare il vero rispetto. Mjriam Bon ha spiegato la genesi del progetto, le foto in bianco e nero, che vibrano ancora di più nel loro messaggio. Non parlo non vedo non sento, il canovaccio che lega le immagini. E una donna che invece guarda orgogliosamente in camera, Pinky, bruciata dal marito che ora con quegli occhi fieri dice: «Io esisto». Ci vuole quella ribellione sana.
Ci vuole la forza di procedere insieme, come ha detto Sotgiu, di provare e trovare la fiducia, cantata da Stefani sul finale.
Un’iniziativa che è anche un inno alla vita e al suo rispetto, ha concluso Versace. Poi l’incontro con le associazioni impegnate contro la violenza sul territorio, Icore a Gorla Maggiore ed Eva onlus a Busto e Gallarate: ancora stanotte, quest’ultima è stata chiamata per un intervento di assistenza a una vittima. C’è tanto da fare, tanto da ricostruire. Insieme. Gorla Maggiore sta facendo la sua parte e lo hanno ribadito gli assessori Scolfaro e Pozzato con la consigliere Macchi, nei fatti e negli interventi che ribadiscono: cultura e sociale viaggiano insieme.
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