C’era una volta la “Cartolibreria Fulvio Perenzin”. Ora c’è “Lo scarabocchio”. In via San Pio X, a Cassano, qualcosa è cambiato, dopo tanto tempo. La nuova proprietaria, Eleonora Arru, ha pubblicato un post su facebook definendo “mitico” il suo predecessore. E ha incassato incoraggiamenti a mazzi. Fulvio Perenzin, 46 anni passati a servire clienti, continua a ricevere messaggi su whatsapp. Dopo la conquista della pensione, complimenti e segni d'affetto difficili da contare ma, ovviamente, graditi.
La storia parte qualche mese fa. Fulvio è vicino a quella fase della vita in cui, per varie ragioni, si pensa a un meritato riposo. Tanto lavoro alle spalle: è il momento giusto per passare la mano. Eleonora, impiegata in un’azienda tessile, accompagna le figlie in un oratorio diverso dal solito ed entra nell'esercizio di Fulvio. Dall’incontro nasce una chiacchierata. Che, via via, si approfondisce. Fino a quando il commerciante provoca: «Lo prenda lei, il negozio».
«Sognavo di avere una cartoleria da quando avevo 12 anni» confida, oggi, Eleonora. L’azienda in cui lavora non naviga, pare, in buone acque. Il futuro è incerto. Fulvio coglie nel segno. Ed Eleonora decide di compiere una scelta coraggiosa: «Mi sono consultata con mio marito. Ci siamo detti che certi treni passano una volta sola».
Le premesse per un “passaggio di consegne” ci sono, all’inizio di dicembre 2020 la staffetta si compie. Per Eleonora è un cambiamento epocale. Per una questione personale (adesso non è più una lavoratrice dipendente) e un’altra di mercato (il ridimensionamento di tutto ciò che ha a che fare con la carta). «Però – ragiona – se, tra e-commerce e e-book, i libri “tirano” di meno, il mondo della scuola continua a garantire una certa domanda. E poi io vendo anche, fra l'altro, articoli religiosi e giocattoli. I bambini continueranno a giocare e, spero, a scegliere tra i miei scaffali, a ricevere regali dai miei clienti. Dai bambini agli anziani, sono tante le persone che possono essere interessate a farsi un giro da queste parti».
E Fulvio? «Bado alla salute – dice – ed evito di andare in negozio, anche se mi è stato proposto. Non voglio essere una presenza ingombrante, è giusto che chi è subentrato gestisca le cose a modo suo, senza di me. Poi mi fanno piacere le manifestazioni di vicinanza. Non ne ricevevo tante dalla scomparsa di Cornelia, mia moglie. E’ la seconda volta che Cassano mi è così vicina».
Sulla “cassanesità” insiste anche Eleonora: «Sono di Cassano da 30 anni e parecchi manifestano soddisfazione per il fatto che questa attività non abbia chiuso e sia passata a una cassanese».
Tirando le somme:nel tempo, Fulvio ha accolto bambini che ha perso di vista, per poi ritrovarli adulti, impegnati negli acquisti per i figli. Eleonora, invece, è all’inizio di una nuova avventura. Qualcosa è terminato. Qualcosa si è tramandato. Una piccola grande storia continua.