Da un lato la soddisfazione per il percorso di educativa di strada, “Cantieri giovanili”, avviato nel 2020 con la cooperativa “Lotta all’emarginazione”. Dall’altro la delusione per la conferma che alcuni ragazzi di Cassano hanno preso parte alla maxi rissa avvenuta a Gallarate. È un bilancio di luci e ombre quello che traggono il sindaco, Nicola Poliseno, e l’assessore ai Servizi sociali, Anna Lodrini, sulla situazione dei giovani in città, dopo che, venerdì scorso, il Comune ha avuto ufficialmente notizia che alcuni dei provvedimenti indirizzati ai responsabili delle violenze dello scorso gennaio riguardano cittadini cassanesi.
«È andata male. Poteva andare peggio» sintetizza l’assessore, sottolineando: «Stiamo facendo gli approfondimenti del caso, anche per capire se questi ragazzi abbiano avuto un ruolo di primo piano o marginale. Intanto mi limito a dire che, per quanto risulta al momento, si tratta di due o tre under 16 provenienti da famiglie non particolarmente problematiche».
Del resto, che si dovesse fare qualcosa di nuovo per i giovani di Cassano l’Amministrazione comunale lo aveva intuito. Tanto da avviare, nel 2020, il progetto di educativa di strada. Progetto condizionato dalla situazione sanitaria ma che è proseguito. Così il sindaco: «Gli operatori hanno percorso la “geografia” dei principali punti di ritrovo: Magana, viale Rimembranze (nel quale, causa Covid, oggi vige il divieto di sostare e sedersi), piazza Mercato, giardini di via Gasparoli/Friuli e via Tagliamento. Hanno agganciato i ragazzi, li hanno ascoltati e hanno dialogato con loro, provando a costruire un clima di fiducia. Direi con successo, visto che un loro rappresentate è venuto a incontrarmi portando qualche proposta, da estendere agli altri».
Al momento si parla di piccoli lavori per riqualificare un giardino pubblico con strumenti messi a disposizione dal Comune e di utilizzare un campetto per giocare a calcio senza disturbare gli altri frequentatori di spazi verdi. Ma i contatti proseguono («Mi sono impegnato ad andare nei luoghi che i ragazzi frequentano» fa presente Poliseno) e ulteriori iniziative potrebbero essere messe in cantiere.
Intanto, lo stato del progetto è il seguente: tre mesi di contatti con interviste e incontri di presentazione alle associazioni e nelle scuole; mappatura della presenza informale di giovani nelle varie aree di Cassano; sensibilizzazione sul tema Covid di ragazzi che si riunivano quando non era possibile farlo; 31 ragazzi che hanno risposto a un questionario, utile alla programmazione futura, che si sono detti disponibili a partecipare a iniziative per la città.
Restano alcuni punti di domanda. Snocciola l’assessore Lodrini: «I gruppi che abbiamo conosciuto, età media sui 16 anni, sono composti principalmente da maschi. Bisogna capire come raggiungere le ragazze. Poi occorre interrogarsi sulle linee educative tenute dai genitori, oggi più permissivi rispetto a qualche tempo fa. Infine va valutato un fenomeno tipico di Cassano: i più giovani tendono a disperdersi, vanno nelle città dove frequentano le scuole superiori».
In larghissima prevalenza per frequentare i coetanei e coltivare in modo sano le proprie amicizie. In qualche caso, si spera più unico che raro, per alzare le mani. I motivi per confermare e rilanciare l’impegno verso di loro non mancano.