Quella frase, la Camera di commercio di Varese l'ha immortalata in un Tweet. L'ha pronunciata il generale Figliuolo oggi 31 marzo a Busto Arsizio, nel centro vaccinale di MalpensaFiere (LEGGI QUI). «L’hub vaccinale è un esempio di buona pratica dove la Camera di commercio si è messa insieme alla sanità locale, in un centro che può moltiplicare le sue potenzialità». Un messaggio che è orgoglio varesino: non il gloriarsi, ma respirare la fiducia in ciò che si sa realizzare, per la comunità.
È l'orgoglio del fare, non la vanagloria del parlare che in altre sedi imperversa da un anno accrescendo ulteriormente le sofferenze di tante persone, famiglie, aziende. A Busto Arsizio non si sono fatti troppi annunci, si è schivata anche un'inaugurazione formale: un gesto normale, eppure proprio per questo significativo.
Normale come il figlio che oggi accompagnava papà e mamma - stringendo quest'ultima per mano - all'interno del centro per avere la sospirata dose che li tutelasse dal virus. O il nipotino che ugualmente teneva per mano la nonna. Oppure ancora l'ultraottantenne che entrava con il bastone, rifiutandosi di farsi trasportare all'ingresso del centro, come di diritto avrebbe potuto chiedere: lui voleva arrivarci con le proprie gambe, la moglie qualche passo avanti a vegliare, non importa con quanta fatica.
Non ha badato nessuno alla fatica. La Camera di commercio ha lavorato a un allestimento impeccabile, ma non si è messa in vetrina. Il presidente Fabio Lunghi, accanto al segretario generale Mauro Temperelli, non ha tempo, né predisposizione per soffermarsi sui meriti dell'ente. Preferisce puntare proprio sul tempo che manca: non ce n'è più, per le persone, per le imprese, bisogna accelerare con i vaccini.
E a proposito di fatica: i sanitari dell'Asst Valle Olona. I volontari. Tanti, immensi: sono quelli che assistono gli anziani, quelli che li accompagnano da tutto il territorio. La loro voce si sente solo quando necessario, sono i gesti che contano. Dopo tanta rabbia, dopo tanta delusione delle scorse settimane, i social network ospitano messaggi grati dei parenti.
Questa giornata si conclude con la speranza più importante, dopo tanto, troppo tempo: forse una svolta è possibile, nella lotta contro il virus.
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