In occasione della settimana sulla sensibilizzazione dell’autismo si è svolto - in diretta Facebook sulla pagina “Pietro Zappamiglio sindaco di Gorla Maggiore” - un incontro con Eleonora La Monica, mamma di Tommaso, ragazzo autistico di 14 anni, e scrittrice del libro “Pensieri in blu… A tu per tu”.
L’incontro è stato organizzato dagli assessorati alle Politiche Sociali e all’Istruzione del Comune di Gorla Maggiore, in collaborazione con la scuola materna “Enrico Candiani” e l’Istituto Comprensivo “Moro”.
Eleonora ha parlato di come sia convivere con l’autismo, raccontando la nascita del suo libro: «Scrivevo sulle note del telefono i miei pensieri» ha detto. Poi il volume è stato arricchito con alcune pagine del diario di Tommaso, infatti lei lo definisce «un libro scritto a quattro mani».
Successivamente è stato mostrato un video di Tommaso in cui suona la chitarra, sua passione da tre anni (LO TROVI QUI). Dopo aver letto il sesto capitolo del suo libro, in cui viene raccontato l’episodio di una gita scolastica - che per una persona comune è una cosa da poco ma che per Tommaso è una sfida - ha concluso l'incontro spiegando il messaggio del suo libro: «L’autismo è una condizione biogenetica, non è una malattia, non si può guarire ma, certamente, si può vivere e condividere nella realtà di ogni giorno, ricordando che la perfezione non è per tutti. L’importante è essere speciali per qualcuno».
Eleonora ha poi proseguito: «Ho sempre cercato di spiegare a tutte le persone che ci hanno accolto nelle loro comunità (scuola, oratorio, centri sportivi) che il nostro approcciarci alla relazione è come uscire rimanendo affacciati alla finestra di casa nostra, per proteggere il mondo di chi è affetto da autismo. Però far conoscere agli altri fuori, il mondo di Tommaso, è stata proprio la chiave giusta per aprire la porta verso il mondo sociale. È stato fondamentale parlare con queste persone di quanto sia importante per Tommy sapere cosa sta per accadere o chi sta per incontrare».
La mamma è convinta: «Con il suo mondo ci si può relazionare, diciamo che a volte bisogna guardare il mondo da un'altra prospettiva. Quello che stiamo imparando da questo viaggio con l’autismo è che ciò che appare non è mai come sembra».