Salute - 29 marzo 2021, 08:30

L'OPINIONE. «Finalmente mamma potrà uscire di casa»

Raffica di convocazioni nel weekend per i vaccini. C'è chi è stato chiamato questa settimana, chi la prossima. A Busto gli sguardi sono puntati sulla svolta di MalpensaFiere. Ma c'è anche chi tra gli anziani nel frattempo si è trovato positivo e chi oggi tristemente non ha più bisogno della vaccinazione perché ha vinto il Covid: una tragedia da non dimenticare

L'OPINIONE. «Finalmente mamma potrà uscire di casa»

«Mia mamma è stata convocata, finalmente potrà uscire di casa». «Anche mio padre, è stato chiamato poco fa». Dopo giorni di attesa, preoccupazione e amarezza, nel territorio sembra essersi sbloccato davvero il flusso delle vaccinazioni per gli over ottanta, anche grazie all'imminente avvio di MalpensaFiere a Busto Arsizio. (LEGGI QUI) Ancora troppo pochi erano coloro che avevano già avuto le due preziose dosi in questo primo mese.

Nel weekend sono arrivate fitte le convocazioni dal sistema di prenotazione regionale. Lo confermano segnalazioni di figli e nipoti che hanno atteso e vegliato a lungo: Ats e Asst hanno fatto ciò che dovevano, abbiamo già avuto modo di dirlo, qui il problema ha un'altra origine (LEGGI QUI). Ci sono anziani che non lasciano la loro abitazione da dopo l'estate, da quando il virus si è riaffacciato via via più minaccioso; altri hanno vissuto una socialità comunque minima.

Chi dovrà aspettare ancora settimana prossima, conta i giorni: sembra così lontano, sembra così tardi quel traguardo, ma almeno ha la data della speranza, impressa sul telefono.

Poi c'è chi ancora sta attendendo, con trepidazione, e si spera per pochissimo ancora.

Ma c'è un ulteriore gruppo che non possiamo dimenticare, anzi due: il primo è composto dalle persone che hanno aspettato la convocazione con il fatidico sms dalla Regione, dopo le scuse iniziali per i ritardi, e l'hanno poi ricevuta nei giorni scorsi, ma hanno dovuto rinunciarvi.

Perché? Tristemente semplice: nel frattempo, sono diventate positive e adesso stanno combattendo il Covid, nelle sue molteplici forme di aggressività. Senza scudo, se non il prodigarsi degli operatori sanitari.

Infine, ci sono ancora anziani che non l'hanno ricevuto affatto, quel messaggio, ma oggi ancor più tristemente non ne hanno più bisogno. Quanti? Troppi. Tra i tanti messaggi sofferti di queste settimane difficili, aspettando una luce che abbattesse il muro della paura, ne prendiamo uno che ci arrivò 17 giorni fa. Un ottantenne - un uomo sempre in prima linea per aiutare gli altri - ci raccontava durante il ricovero nel reparto Covid che pur si era iscritto come tanti al portale della Regione Lombardia il giorno 17 febbraio. Invano. Definiva così il vaccino: «L'unico elemento in grado di bloccare l'avanzata del Covid».

Quell'elemento gli è stato negato e quell'uomo non c'è più. Un dramma, comune a troppe altre persone, di cui è giusto non dimenticarsi mai.

Marilena Lualdi

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