Per iniziare hanno scelto la data del 20 marzo, giornata mondiale della felicità: i ragazzi e le ragazze di RadioTraccia, al momento una ventina, stanno ultimando i preparativi per l’esordio ufficiale della loro creatura. Con lo scopo, fra l’altro, di raccontare il buono, il bene e il bello di cui sono capaci le giovani generazioni.
A ispirare il progetto, Luigi Rutigliani, insegnante di religione al Gadda Rosselli di Gallarate che, fra gli studenti di ieri e di oggi, ha trovato disponibilità, preparazione, voglia di mettersi in gioco. «Partire dalla felicità – spiega – può sembrare un approccio superficiale o mancanza di consapevolezza sul periodo che attraversiamo. Ma pensiamo a figure come quella del clown Il Pimpa, che ci ha promesso un intervento e che è riuscito a portare allegria perfino ai bambini della Siria, dunque in un contesto di devastazione. Ecco, nei momenti difficili, e quello attuale lo è, la felicità può essere uno scudo, un antidoto».
Si comincia il 20 marzo alle 15, dunque, con streaming su Youtube, Facebook e Twitch.
«Per prima cosa – illustra Rutigliani – ci presenteremo: abbiamo pensato a una sorta di vetrina dedicata a tutti coloro che prendono parte al progetto. Poi avremo rubriche fisse e alcune tematiche portanti, attraverso le quali contrastare la negatività con cui i ragazzi vengono troppo spesso dipinti sui mezzi d’informazione. E ci porteremo il mondo in casa, contattando giovani che sono partiti dal nostro territorio e hanno costruito importanti esperienze all’estero». Sottolineando: «L’impostazione del lavoro vuole essere il più professionale possibile: abbiamo un direttore, Marco Filomena, uno staff con competenze tecniche e artistiche articolate, una rete di relazioni che ci permetterà, da subito, di ospitare personalità di rilievo».
Sulle quali, per ora, vige il riserbo, tra la scaramanzia che accompagna gli ultimi preparativi e la necessità di assicurare l’effetto sorpresa. Certa fin d’ora, invece, la volontà di seguire e mettere in pratica la vocazione contenuta nel nome della radio. «Che viene – puntualizza il prof – da un mio ex studente, Marco Carabelli. Tetraplegico ma abile pittore e capace di sciare in autonomia. Sulla tela o sulla neve, sostiene, l’importante è lasciare una traccia».
Per renderla più profonda, la traccia, si intende ampliare l’iniziativa fondando una vera e propria associazione (lo statuto è allo studio) con una sua sede e attività diversificate, compatibilmente con l’evolversi della situazione sanitaria e la possibilità di tornare a incontrarsi fisicamente.
Intanto, si muove il primo passo di un viaggio che vuole essere lungo. «Le conseguenze della pandemia – conclude Rutigliani – hanno reso tutto ancora più urgente, necessario. Lo stanno capendo anche le istituzioni, a giudicare dai messaggi d’incoraggiamento ricevuti da diversi sindaci. Dunque, da sabato, tutti ad ascoltare RadioTraccia».
Ci si può iscrivere alle pagine della web radio su Youtube (CLICCA QUI), Twitch (CLICCA QUI) e Facebook (CLICCA QUI).