Busto Arsizio - 10 marzo 2021, 14:30

Conoscenza, preparazione e gratificazione: riparte il percorso dell'affido con “Il filo di Emma”

Il progetto che coinvolge La Casa Gialla onlus e il Comune di Busto Arsizio ripartirà in marzo, con la speranza di portare a compimento altri percorsi dopo i due affidi completati l'anno scorso

Michela Chiolle, Alessandra Di Modica e Lia Silanos con l'assessore all'Inclusione Sociale, Osvaldo Attolini

Michela Chiolle, Alessandra Di Modica e Lia Silanos con l'assessore all'Inclusione Sociale, Osvaldo Attolini

L'affido familiare, un gesto d'amore bellissimo che nasce da un profondo desiderio e che si intreccia, come un filo nelle maglie, in un percorso intenso di preparazione, conoscenza e gratificazione.

«Perché in ogni caso, anche quando un affido fallisce, c'è un bene che permane – sottolinea Lia Silanos, coordinatrice e responsabile de “La Casa Gialla” di Busto Arsizio – Per questo vale la pena riprendere e ripartire con il percorso affidi, anche con più consapevolezza dopo la prima esperienza».

Con il mese di dicembre 2020, a Busto Arsizio si è concluso il progetto “Il filo di Emma”, percorso di avvicinamento al tema dell’affido familiare realizzato da La Casa Gialla onlus, con il patrocinio e il contributo dell’Amministrazione comunale.

Il progetto, presentato questa mattina in conferenza stampa, ripartirà in questo mese di marzo, con la speranza di portare a compimento altri percorsi, dopo i due affidi completati l'anno scorso.

«L'amministrazione e l'assessorato all'Inclusione Sociale – afferma Osvaldo Attolini – guardano con interesse e simpatia alla ripresa del percorso dell'affido dei minori. Nonostante le difficoltà del momento che impediscono di trovarsi in presenza, pensiamo valga la pena ripartire con rinnovato interesse e professionalità».

È possibile ancora oggi accettare la sfida dell'aprire la porta di casa per essere genitori affidatari? «Crediamo di sì – sottolinea l'assessore Attolini – vista anche la partecipazione alla prima edizione. Chi decide di intraprendere questo percorso di avvicinamento all'affido lo fa per compiere del bene e in questo cammino incontra anche una gratificazione del suo essere; un affetto che fa stare bene gli altri e che ripaga un suo desiderio».

La presentazione ufficiale delle seconda edizione del percorso affidi “Il filo di Emma” è in programma il 17 marzo alle 21. Per avere il link e partecipare all'evento è necessario scrivere una mail a: info.ilfilodiemma@gmail.com.

Successivamente partirà il percorso, che si articola in tre fasi: una mini rassegna cinematografica, che quest'anno per via della proiezione a distanza dei film si chiamerà “Cinema senza cinema”, con la proposta di pellicole legate alle tematiche di adozione e affido, per avvicinare le coppie (ma anche i single) al tema.

Segue il percorso formativo vero e proprio: incontri con esperti (avvocato, psicologa, assistente sociale) e testimoni di un'esperienza diretta di affido. Infine, si passa ai colloqui individuali e di coppia con l'assistente sociale e con la psicoterapeuta.

«Le testimonianze dei genitori affidatari sono un anello fondamentale della catena – rileva Alessandra Di Modica, psicoterapeuta – così come assumono un ruolo chiave i colloqui, per capire su cosa lavorare». «Nel percorso che proponiamo e facciamo non si negano la fatica e la complicazione dei rapporti con i genitori biologici – riprende Lia Silanos – Il successo del progetto non è per forza legato agli affidi che si completano, non siamo un supermercato». «C'è invece la necessità di approfondire un desiderio, per combinare al meglio l'abbinamento tra il nucleo familiare affidatario e il minore» sottolinea Michela Chiolle, assistente sociale de “La Casa Gialla”.

L'anno scorso il progetto è iniziato con 40 persone interessate, per poi proseguire con una quindicina tra coppie e single. Sono stati portati a termine due percorsi di affido “sine die”, altri sono ancora in itinere con la possibilità aperta di un affidamento anche solo nei weekend.

Il comune di Busto Arsizio, ha annunciato l'assessore, confermerà anche quest'anno il contributo economico alle famiglie o alle singole persone (come capitato l'anno scorso con l'affidamento di una ragazza adolescente) che accolgono e si impegnano in questo cammino «virtuoso e di sostegno».

Alessio Murace

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