Gallarate - 09 marzo 2021, 08:30

Il Maga si tiene stretti gli Impressionisti: «Troveremo le formule per confermare la mostra»

A Gallarate parla la direttrice Emma Zanella: l'esposizione di 180 opere sarà inaugurata in primavera. La speranza è di poter accogliere i visitatori fisicamente, ma si studiano anche altre soluzioni, inclusi tour guidati on line

Il Maga a Gallarate continua a lavorare

Il Maga a Gallarate continua a lavorare

L’annunciata mostra “Impressionisti. All’origine della modernità” si farà, indipendentemente dal colore assegnato a Gallarate per l’evolversi della situazione sanitaria.

Parola di Emma Zanella, direttrice del Maga, che, con lo staff del museo di via De Magri, anche in questi giorni incerti, fatti di spostamenti messi in discussione e di scuole chiuse, presidia, sovrintende, progetta. L’esposizione, 180 opere, sarà inaugurata in primavera, si spera a fine aprile, per rimanere a disposizione degli appassionati fino all’inizio di gennaio 2022.

«È diventato sempre più evidente – spiega la direttrice – che le istituzioni culturali non possono fermarsi in attesa di tempi migliori. Devono sperimentare nuovi modi per proporsi al pubblico, per contribuire con il tanto che possono dare alla qualità della vita, per partecipare a processi di rigenerazione urbana sempre più necessari. Troveremo le formule per confermare la mostra, anche facendo tesoro delle esperienze maturate dall’inizio della pandemia».

I cantieri

Oggi entrare al Maga significa assistere a lavori resi difficili dalle norme anti Covid. Tra rispetto della capienza possibile nei, pur ampi, spazi espositivi, misurazione della temperatura corporea per chiunque acceda al museo e utilizzo delle mascherine anche in situazioni di lavoro complicate, si provvede alla manutenzione dei locali e alla gestione degli spazi. La mostra  di Marzia Migliora e “La fantasia è un posto dove ci piove dentro” vengono disallestite in questi giorni, mentre la sala degli arazzi con le opere di Ottavio Missoni è stata rinnovata ed è visitabile on line.

Ma anche alla prosecuzione del cantiere che doterà la struttura di una biblioteca su due piani. Progetto condiviso con il Comune e che coinvolgerà anche la vicina biblioteca civica: prima delle chiusure forzate, il Maga accoglieva centinaia di studenti che avevano eletto il museo  a luogo di studio e aggregazione.

Tuttavia, il rinnovo degli allestimenti e la rimodulazione degli spazi sono solo una parte della sfida accettata dal Maga.

Il web

«Con il lockdown – approfondisce Emma Zanella – abbiamo capito quasi subito che l’uso della rete, a partire dai social media e dalle piattaforme per le video conferenze, non poteva limitarsi a un’occasione per continuare a mostrare, con modalità diverse, ciò che abbiamo da offrire al pubblico. Le attività sul web non possono essere solo una vetrina sul museo, devono essere il museo».

Questo il motivo per cui - continua - «abbiamo spinto sull’acceleratore, chiedendo agli artisti performance in diretta, organizzando webinar con le scuole cui hanno partecipato anche 400 persone per volta, inaugurando un vero e proprio notiziario della cultura e dell’arte, promuovendo corsi e laboratori».

La risposta del pubblico ha premiato l'impegno: «Certamente continueremo a portare avanti attività che sono diventate un vero e proprio “museo parallelo”».

Gli Impressionisti

E l’imminente futuro? Gericault, Courbet, Manet, Renoir, Monet, Cézanne, Gauguin, Boldini, De Nittis arriveranno a Gallarate.

Le formule per offrire al pubblico importanti opere provenienti da collezioni pubbliche e private, italiane e francesi, si troveranno.

Ovviamente la speranza è di potere accogliere fisicamente i visitatori, magari con ingressi contingentati e su prenotazione. Ma, per ogni evenienza e in attesa che il Covid sia meno condizionante, si studiano anche altre soluzioni, inclusi tour guidati on line.

«Abbiamo preso impegni – conclude la direttrice – con importanti istituzioni e con il pubblico, non possiamo e non vogliamo disattenderli. Il Maga continua a lavorare».

Redazione

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