Ciclismo - 08 marzo 2021, 12:00

Il varesino Ravasi ritrova il soffio di Eolo a Larciano. La squadra di Basso fa rotta sulla Tirreno-Adriatico

Nel GP Larciano vinto dal talento belga Vansevenant buon debutto del corridore varesino della Eolo-Kometa: «Attaccato ai migliori, siamo sulla strada giusta». Da mercoledì via alla corsa dei Due Mari

PhotoGomezSport

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Nel GP Larciano vinto dal belga Mauri Vansevenant, 21 anni (Deceuninck-Quick Step), che ha battuto nella volata a quattro l’olandese Mollema (Trek-Segafredo), il basco Mikel Landa (Bahrain Victorious) e il colombiano Nairo Quintana (Arkea-Samsic), capace di fare esplodere la corsa sul San Baronto, altro passo avanti tutto varesino della Eolo-Kometa "orchestrata" da Ivan Basso. Il team con testa, cuore e base nella nostra provincia è stato comunque protagonista al GP Industria, Commercio e Artigianato di Larciano, corsa di 193 km caratterizzata dall’ascesa del San Baronto da ripetere per quattro volte. Corsa dura, che vedeva tra i partenti tutti i più forti del mondo e che è stata selettiva fin dall’inizio.

Fari puntati sulla prova del nostro Edward Ravasi, che dopo un inizio di stagione complicato da qualche malanno era al debutto: il corridore varesino si è comportato benissimo, restando sempre nel gruppo dei primi e resistendo bene sull’ultima salita quando la corsa è letteralmente esplosa e il ritmo è impazzito. Ravasi alla fine è arrivato al traguardo con un ritardo di 1’28’’ da Vansevenant.

Gli altri alfieri della Eolo-Kometa? Fortunato, Fancellu e Christian sono arrivati al traguardo con 5’59’’ di ritardo. Da segnalare la bella azione di Ropero, che a 50 km dalla fine ha provato l’azione personale andando a riprendere il fuggitivo di giornata, Maciej Bodnar. Ora, conto alla rovescia: mercoledì, parte la Tirreno-Adriatico. E ci sarà da divertirsi.

«Per me era la prima corsa e sono contento di come sono andato - ha detto Edward Ravasi -  soprattutto perché sono rimasto con i migliori all’ultimo giro e tutti gli altri in questa stagione avevano già corso quindi non era semplice avere la stessa condizione. Nel finale ho fatto la salita regolare e sono arrivato con il primo gruppetto: il livello era davvero alto, spero di continuare così perché credo che siamo sulla giusta squadra. Poi, ho visto una squadra che ha lavorato bene: ognuno ha fatto, bene, quello che gli era stato chiesto».

«Ho finito la giornata contento del mio lavoro - le parole di Alejandro Ropero - Mi sento sempre meglio. Ieri è stata una giornata per attaccarsi un numero sulla schiena, per sacrificarmi per la squadra, per metterci in mostra e per essere coraggiosi, che è quello per cui dobbiamo lottare. La squadra è stata molto brava, ha pedalato insieme tutto il giorno. La giornata è stata ancora una volta molto dura. All’inizio cercavamo la fuga, ma era complicato. All’inizio del terzo giro la squadra mi ha detto di muovermi, così ho iniziato. La fuga non è decollata in termini di distacchi e quando siamo arrivati ​​sulla salita avevamo speso molto e il gruppo si era messo a tirare forte. Ma io sono soddisfatto. Spero di continuare così, in vista della Tirreno-Adriatico, e di vedere se riusciremo a lasciare il segno lì».

Redazione

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